Suggestione Pep: più ostacoli che certezze. Emissari rossoneri in Spagna al lavoro sugli "esuberi". Cassano e Aquilani: ecco perché sono…

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Giornalista pubblicista, vice-direttore di MilanNews.it. Corrispondente e radiocronista per Radio Sportiva. Redattore di TMW Magazine. Opinionista per Odeon TV e Radio Radio. Inviato al seguito della squadra. Twitter:@PietroMazzara.

30.04.2012 00:00 di Pietro Mazzara   articolo letto 400 volte

© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Silvio Berlusconi, lo sappiamo, è un esteta in tutti gli ambiti della sua vita. Il presidente del Milan si è innamorato del bel calcio espresso dal Barcellona di Pep Guardiola e già dopo il match dello scorso 28 marzo a San Siro ha avuto un fitto colloquio con il tecnico dei catalani che, tuttavia, ha annunciato al Mondo pallonaro intero di voler prendersi un anno di stop dopo le meraviglie e i trofei vinti con la squadra più forte degli ultimi 10 anni. Lui vuole il catalano per rivedere quel calcio champagne che a San Siro non si vede dal primo Milan stellare di Carlo Ancelotti ma l’operazione Pep Guardiola costa e non poco sotto due punti fondamentali:  il primo è quello relativo allo stipendio che l’ex centrocampista del Brescia dovrebbe percepire e che il Milan, per scelta economica, non può permettersi nemmeno per un top player. Il secondo punto è la lista della spesa che potrebbe essere presentata da Pep. Si perché l’allenatore dimissionario del Barcellona, da solo, non può portare in un’altra squadra lo stesso assetto tattico che utilizza in Catalogna senza avere i giusti interpreti. Due ostacoli che frenano qualsiasi ragionamento, sia esso folle o veritiero, di affidare la guida tecnica del Milan ad un allenatore che ha dimostrato di essere grande in un club ma che, ora, si deve confermare tale anche fuori dalla Liga spagnola.

Intanto, per ciò che riguarda la squadra della prossima stagione, il Milan sta iniziando a sondare e a bloccare giocatori che, all’interno di una rosa, possono fare comodo a qualunque allenatore. Detto e risaputo di Montolivo e Acerbi, ecco che i rossoneri si sono fiondati su uno dei pupilli di Guardiola al Barcellona ovvero Seydou Keita ma da qui a dire che il maliano sia il primo tassello per agevolare l’arrivo di Pep a Milanello ce ne passa. Piuttosto c’è da tenere sotto controllo gli scontenti e gli esuberi che potranno arrivare proprio dalle due big di Spagna tant’è che emissari rossoneri sono stati negli scorsi giorni sia a Barcellona sia a Madrid, sponda Real. Viene quasi male dirlo, ma i rossoneri per la rifondazione che sarà messa in atto in estate, dovranno imitare la strategia di mercato messa in atto dall’Inter nell’estate in cui venne costruita la squadra del triplete puntando su giocatori scontenti e in esubero in altre big europee per diventare fondamentali a Milano. Tutto dipenderà dal budget e dal tecnico perché sia che venga confermato Allegri sia che la guida tecnica del Milan cambi, sarà il nuovo allenatore ad influenzare i movimenti estivi.

Chi invece si sta dimostrando fondamentale per questo gruppo e questa squadra, sono Antonio Nocerino e Antonio Cassano. Il primo è cresciuto in maniera incredibile in tutta la stagione arrivando a quota 10 gol in campionato ed è, al momento, il centrocampista con più gol della nostra massima serie. Serio, umile, introverso fuori dal campo, un leone dentro il rettangolo verde e quel bacio allo stemma del Milan dopo il gol contro il Siena lo fa entrare di diritto nel novero di quei calciatori per i quali i tifosi impazziscono. Antonio Cassano, invece, ha dimostrato come un giocatore dalle qualità estreme come lui può cambiare le sorti di una squadra. Contro il Siena era un pericolo costante perché in grado di cambiare il passo alla manovra del Milan e si è dimostrato l’unico, in tutto il reparto offensivo, in grado di duettare con Zlatan Ibrahimovic. I rimpianti, dopo averlo rivisto a Siena, aumentano per quel malore al cuore avuto nella notte tra il 29 ottobre e il 30 ottobre. La sua qualità è mancata tantissimo ad una squadra fatta di troppi pochi palleggiatori e ragionatori e piena zeppa di muscolari dai piedi poco raffinati. Proprio in quest’ottica il riscatto di Alberto Aquilani è fondamentale per continuare a perseguire quella ricerca del bel giuoco, con o senza Pep Guardiola.

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