Sull’orlo del baratro serve solo vincere

Il Milan affronta il Genoa a San Siro e la classifica dice che si tratta di uno scontro salvezza; difficile da credere, ma bisogna esserne consapevoli per convincersi che si deve assolutamente vincere, non importa come.

27.10.2012 01:18 di Davide Bin

© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Serve solo vincere! Lo ha detto Allegri, lo pensano tutti i tifosi rossoneri, perchè la classifica indica che solo il Palermo ha fatto meno punti del Milan, visto che anche il Siena in realtà avrebbe otto punti invece dei due che gli vengono accreditati a causa della penalizzazione. Non è una situazione da Milan (infatti tutto ciò non accadeva da più di settant’anni) e nessuno lo avrebbe immaginato in avvio di stagione, perchè si sapeva che questa squadra non avrebbe certo lottato per il primato e che sarebbe stata un’annata di transizione, nonostante le roboanti dichiarazioni di alcuni dirigenti a fine mercato, ma restare invischiati nella lotta per non retrocedere è davvero troppo! Per questo il Milan deve assolutamente sfruttare le prossime tre partite di campionato in soli otto giorni per risalire e portarsi in posizioni più tranquille, ritrovare serenità e tranquillità e puntare poi con calma a tornare una squadra degna di indossare la maglia del club più titolato del mondo. Si comincia dalla partita contro il Genoa e solo a questa bisogna pensare, dimenticandosi della sconfitte precedenti e tralasciando il futuro più lontano; in altri anni questa sarebbe stata una sfida tutto sommato facile da vincere senza troppi patemi d’animo, ora è diventata un vero e proprio scontro diretto fra squadre che non hanno molti punti ma, in compenso, hanno tanti problemi. Il Milan deve capirlo, deve calarsi in questa realtà e non deve fare lo schizzinoso pensando che: “Tanto siamo il Milan e prima o poi vittorie e punti arriveranno…”, perchè questo ragionamento sarebbe molto pericoloso e porterebbe a rischiare davvero tanto. I rossoneri devono ragionare da provinciali, devono lottare con il coltello fra i denti e devono aggiungere alla grinta e alla determinazione anche una sana dose di umiltà per uscire da questo momento difficile. Serve il contributo di tutti, campioni (o presunti tali) e gregari che magari hanno già vissuto queste situazioni nelle loro precedenti squadre e possono spiegare a chi sente questa situazione come inedita cosa voglia dire lottare per sopravvivere e cosa fare per uscire dai bassifondi della classifica. Certo siamo solo alla nona giornata, la stagione in fondo è appena iniziata e questo allarmismo può sembrare eccessivo, ma prima si esce da questa situazione meglio è, anche perchè un lontano passato prima che iniziasse l’epopea berlusconiana con i suoi tanti trionfi, ricorda che il Milan si è già trovato in queste situazione una trentina di anni fa e ha fatto una brutta fine, anche perchè non è riuscito a calarsi in una realtà non da Milan.

Sapevamo che il trittico Inter-Lazio-Malaga esponeva al rischio di sconfitte in serie e brutte figure, speravamo che arrivasse qualche risultato positivo e, invece, sono arrivate tre sconfitte consecutive come non avveniva da una decina di anni (e anche in quel caso nel deludente terzetto di risultati negativi c’era un derby giocato in casa e perso 0-1); la svolta non c’è stata, ma ora deve assolutamente arrivare in partite più abbordabili e alla portata di una squadra che vuole chiamarsi Milan. Allegri è ancora sulla panchina rossonera e ha incassato l’ennesima attestazione di fiducia dalla società, ma ora anche lui deve dare qualcosa in più per uscire da questo momento: la tanto invocata chiarezza non si è vista nemmeno a Malaga, con l’ennesimo cambio di modulo ed interpreti, bocciature eccellenti (Boateng e Nocerino), giocatori rispolverati (Constant e Acerbi) e, addirittura, il ricorso alla difesa a tre che non si vedeva dai tempi di Zaccheroni; se questa è la nuova via da percorrere da qui in avanti (come sembra visto che si giocherà con il 3-4-3 anche contro il Genoa) ben venga, ma se, invece, contro il Genoa dovessimo vedere moduli diversi e altri cambi in formazione vorrebbe dire che il tecnico continua ad aggiungere confusione a confusione e rischia di disorientare ancor di più un gruppo che sembra andare alla deriva invece di reagire. Certo nessuno poteva prevedere che due grandi protagonisti come Nocerino e Boateng diventassero lontani parenti dei giocatori implacabili che erano solo pochi mesi fa; sembra che i numeri di maglia “pesanti” che hanno ereditato (l’8 di Gattuso e il 10 di Seedorf) siano in realtà un fardello eccessivo da portare sulla schiena, ma proprio per questo, cioè per il fatto di aver avuto l’onore di essere gli eredi di grandi campioni, i due giocatori devono dimostrare di avere qualità caratteriali e morali per far ricredere chi ormai comincia a pensare che avessero un certo rendimento solo perchè c’era un certo Ibrahimovic che apriva gli spazi per i loro inserimenti e forniva preziose sponde e invitanti assist. Da presunti trascinatori sono diventati pesi morti, costringendo Allegri a mandarli in panchina o addirittura in tribuna a meditare (Boateng a Malaga) e ora anche i tifosi che li osannavano pretendono grande impegno e prestazioni degne della loro fama e della maglia che indossano. Ciò, ovviamente, vale per tutti i giocatori della rosa e i tifosi, che hanno capito la situazione con grande maturità e continuano a sostenere la squadra, meritano di più e i giocatori devono capire che hanno un debito di riconoscenza nei loro confronti, che si può saldare solo cominciando a vincere e, soprattutto, a dare l’anima in campo, perchè le sconfitte vengono perdonate, seppur con grande dolore, se c’è la consapevolezza che più di così la squadra non può fare e ci mette il massimo impegno. Difficile da dire per una rosa che non sarà certo al livello degli anni passati, ma non è inferiore a quella di squadre che in questa stagione hanno battuto il Milan, quindi bisogna metterci ancor più impegno e voglia di reagire per uscire finalmente da questo momento terribile. Nessuno pretende in questo momento spettacolo, bel gioco o chissà cos’altro; serve solo vincere, non importa come, magari confidando anche nella scaramanzia, visto che in questo campionato il Milan ha ottenuto le sue due uniche vittorie contro squadre (Bologna e Cagliari) con la maglia rossoblù come quella del Genoa; bisogna cominciare a risalire in classifica e tornare finalmente a sorridere, perchè ne abbiamo davvero bisogno dopo tante amarezze e delusioni.

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