Tanto onore per nulla

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Non mi piace il suo calcio ma capisco molto bene le difficoltà

Mihajlovic e il suo staff hanno preso questo branco di molli e lo hanno trasformato in una squadra tosta, brutta e cattiva. Ci hanno messo molti mesi, sbagliando e rifacendo, incontrando problemi tattici, qualitativi e ‘ambientali’; hanno risolto tutto semplificando al massimo e scendendo a patto coi poteri forti. La sussistenza è divenuta la parola d’ordine, gli obiettivi matematici l’appiglio a cui restare agganciati o forse la carota che riesce a motivare il mulo. C’è unità d’intenti nei pochi giocatori rimasti arruolabili, spronati dalla voglia di dimostrare di non essere dei falliti, e c’è furbizia perché un’altra stagione passata all’ombra del “è colpa di qualcun altro” avrebbe seriamente minato la carriera di quasi tutti. Tirati atleticamente, messi al muro e contati la sopravvivenza è divenuta possibile. Mi tolgo il cappello per la tenacia e il lavoro: gestire pressione, follie, isterismi, congiure e un gruppo con tanti lavativi cavandone fuori tre mesi di imbattibilità è un buon risultato; parziale, ma rispettabile. Nella pratica tuttavia temo che certi mostri siano ancora in agguato. Gennaio-febbraio sono stati mesi di picco atletico e di grande concentrazione, oltre che di soddisfazioni, ma il Milan non si è comunque mosso  di una casella; rispetto alla sosta, che ha coinciso con l’efficace richiamo di preparazione, addirittura il gap dalla ‘carota’ –il terzo posto- è al momento aumentato. Oltre alle unghie e ai denti non ci sono altre risorse: la squadra non ha punti di riferimento plausibili oltre a Bonaventura, non può osare quasi mai, non ha jolly da giocare. Muscoli e paura, adrenalina, velocità e istinto tengono in piedi la baracca. Che non arrivi mai il momento in cui in campo serviranno fosforo e coraggio o saranno probabilmente dolori.

Se a frustrare il lavoro di Don Sinisa non penseranno avversari più bravi o più maliziosi oppure il logorio state tranquilli! Probabilmente ci penserà il Presidente che lo ha già ridimensionato prima di Napoli con una ‘battuta’ delle sue, di quelle che non fanno ridere. Eppure ce ne sarebbero di riflessioni da fare, riflessioni da ‘capo’…ad esempio che questi si fanno un mazzo così solo per pigliare 85 minuti di pallonate, non è la prima volta, sono giustamente contenti d’essere usciti dritti e ci sarà pure un motivo; ad esempio che la qualità del nostro centrocampo è unica: nel senso che c’è solo Bonaventura, che porta la croce, canta la messa, copre la fascia, segna, lancia, passa, cambia ritmo…mentre gli altri fanno i pedoni, unica cosa che riesce loro bene; ad esempio che cacciare 100 milioni l’anno per avere una rosa di una decina di giocatori più qualche salma è allucinante; ad esempio che rompere i coglioni a Mihajlovic oggi è proprio farsi voler male da tutti, pure da quelli cui non piace Mihajlovic. Ma l’interpretazione del Presidente che Berlusconi ha scelto non è quella del ‘capo’, è quella della divinità: onnisciente, onnipotente e ovviamente vendicativa. Egli non prende decisioni, ha già deciso all’inizio dei tempi tutto e per sempre. Egli ha un Disegno in cui il serbo non sembra contemplato, come anche altri; ha detto invece che ci saranno un cinese che porterà 100 milioni all’anno, tanti giocatori italiani e due finali di Coppa dei Campioni nei prossimi cinque anni. Ho cercato di capire cosa volesse interendere, e un Oracolo mi ha dato un responso su questo sibillino messaggio del dio: tutte cazzate. E ha aggiunto pure che a pagare saremo noi tifosi, come sempre.

Buona fortuna a tutti, fratelli. Ne vedremo e sentiremo ancora delle belle. Ognuno trovi il modo di andare avanti magari tirandosi dietro qualcuno. Verrà il giorno in cui comprenderemo il perchè di certi ridimensionamenti e il motivo di troppe assurdità

Larry

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