Tevez, un intrigo Maxi. Keita, un triennale non da Milan. Difesa del futuro: occhio ad Ogbonna e Donnarumma

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Finita la prima parte delle festività, il Milan si rituffa nel calciomercato. I prossimi giorni saranno decisivi, o quantomeno importanti, in ottica Carlos Tevez. Il primo incontro con il Manchester City, fumata grigia a parte, è stato molto positivo: Braida e co. hanno allentato la resistenza dei Citizens, facendo mutare un trasferimento a titolo definitivo in un obbligo con diritto di riscatto. Il Diavolo, tuttavia, preferirebbe non doversi vincolare ad obblighi, memore della funesta trattativa Amantino Mancini. Giocatori ed età totalmente diverse, ma il Milan non fa male a volersi tutelare. Gli inglesi vogliono l’obbligo non per un semplice e banale ostracismo, ma per una clausola presente nell’attuale contratto dell’argentino: Tevez, se il City dovesse vincere la Premier League, vedrebbe il proprio contratto quasi raddoppiato fino al termine naturale del contratto (altri due anni). Per questa ragione Mancini non vuole assolutamente ritrovarsi l’Apache in estate: problemi di spogliatoio a parte, il compenso al ventisettenne di Buenos Aires diverrebbe folle e scriteriato anche per gli sceicchi. Adriano Galliani, dalla sua, ha manifestato nuovamente ottimismo, segno che la trattiva non è poi così lontana dalla realizzazione: il possibile punto d’incontro, così come accaduto col Liverpool per Aquilani, potrebbe essere l’inserimento di qualche paletto, in modo da far scattare l’obbligo con il raggiungimento di un tot. di presenze. Mentre le quotazioni di Tevez si alzano, tendono ad abbassarsi quelle di Maxi Lopez. Galliani ha di fatto salutato l’attaccante del Catania, ringraziando lui e il club siciliano per la disponibilità. Il giorno successivo, tuttavia, Andrea D’Amico, non è sembrato così pessimista, auspicando che il suo assistito possa vestire la maglia rossonera. E’ possibile che il Milan possa ingaggiare entrambi gli attaccanti sudamericani? Difficile ma non impossibile. Molto dipenderà dal futuro di Inzaghi ed El Shaarawy: se il duo azzurro se ne andrà da Milanello (il secondo chiaramente in prestito), non è da escludere che anche il biondo ventottenne possa trasferirsi a Milano. Nei prossimi giorni, come dichiarato dal suo agente, sicuramente ne sapremo di più. Intanto Galliani si è voluto cautelare, affermando che El Shaarawy resterà in rossonero anche nella seconda parte di stagione: meno certezze per Inzaghi che, anche a causa di una forma fisica non certo idilliaca, non è più tra le grazie di Allegri.

Spostandoci dall’attacco, arriviamo dritti alla mediana. La dirigenza rossonera ha più volte ribadito che, a gennaio, non verranno effettuate operazioni in entrata a centrocampo. Ma dobbiamo realmente credergli? Le situazioni di Flamini e Gattuso vanno valutate attentamente: se il duo franco-calabrese dovesse rientrare in tempi brevi, allora il pacchetto intermedio potrebbe anche essere a posto. Nel caso contrario, invece, bisognerebbe ragionare per gradi, considerando che, a giugno, cinque centrocampisti andranno in scadenza di contratto. Un rinforzo invernale, a prescindere dal nome scritto sulla maglia, potrebbe essere importante sia per il presente che, soprattutto, per il futuro prossimo. Se sul presunto rinforzo immediato vige una giusta nube di interrogativi, sembra invece meno complicato l’approdo estivo di Seydou Keita. Anche in questo caso, tuttavia, bisogna chiarire alcune cose. Punto 1: Keita è il 12° uomo di Guardiola e, ragionevolmente, non capiremmo perchè il maliano vorrebbe o dovrebbe lasciare il Barcellona. Punto 2: per agguantare il mediano, il cui attuale contratto scade nel 2014, non basterà un semplice ingaggio annuale. Il Diavolo, come ha già dimostrato, non offre a nessun over 30 dei compensi pluriennali: difficile che sbugiardi la sua politica per il quasi trentaduenne Keita. Lasciando il nativo di Bamako, analizziamo qualche nome che potrebbe vestire il rossonero nei prossimi mesi. Per Merkel e Strasser si tratta di “rivestire”, ma ci siamo capiti. Il kazako-tedesco ha più possibilità del ventunenne della Sierra Leone, ma riprenderli entrambi non sarebbe eresia. Radja Nainggolan piace e tanto in casa Milan, ma per acquistarlo serviranno tanti soldi: dalla Russia hanno già offerto 15 milioni, per meno di 10 Cellino non si siederà neanche a trattare. Dal Brasile invece “rispunta” il nome di Casemiro: volante in leggero calo di rendimento, ma pur sempre un talento futuribile. Una decina di milioni (quello che vuole il presidente del San Paolo) andrebbero spesi quasi ad occhi chiusi.

Capitolo difesa. Qui a gennaio si muoverà poco o nulla, a meno che Taye Taiwo non decida di fare le valigie. In quel caso Galliani dovrà armarsi di pazienza e sostituirlo, magari con un nome già “conosciuto” all’ambiente rossonero: Dìdac Vilà. Lo spagnolo, mai utilizzato da Allegri la scorsa stagione, difficilmente si muoverà dall’Espanyol senza qualche “garanzia”: spetterà ad Allegri, nell’eventualità di un approdo a gennaio, il compito di convincere e spronare il giovane catalano. La sensazione, dopo le ultime due gara disputate, è che il ventiseienne nigeriano possa però rimanere: una scelta che potrebbe anche pagare, dato che l’ex Marsiglia ultimamente ha mostrato qualche piccola miglioria. Attenzione, ma per giugno, al nome di Angelo Ogbonna: i rapporti con il Torino sono più che ottimi e, considerando qualche probabile addio difensivo, l’eclettico centrale azzurro potrebbe diventare un tassello importantissimo. Nessuna particolare ricerca per il ruolo di portiere: fermo restando che Abbiati e Amelia costituiscono una coppia affidabile, il futuro sembra tutto nelle mani di Antonio Donnarumma. L’estremo difensore campano sta facendo meraviglie in quel di Gubbio, dopo aver trascorso una stagione in panchina a Piacenza. Forse servirà ancora qualche anno per tornare da titolare al Milan, ma la strada è quella giusta. Anche Sebastiano Rossi, storico portiere rossonero, ha spezzato una lancia nei confronti di Donnarumma, e se lo dice pure lui…

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