Thiago Silva, Ibrahimovic e Pato: pilastri del Milan in attesa del talentuoso colpo di Galliani

Milan news

Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

19.05.2012 00:00 di Giulia Polloli   articolo letto 944 volte

Giulia Polloli

Giulia Polloli

Il campionato è appena finito ma, come sempre, il calciomercato è partito in quarta. Il Milan, grande delusa del panorama calcistico italiano, si trova nella condizione di rinfoltire la rosa, stremata dopo una stagione di infortuni e lacerata dagli addii di molti uomini chiave di questa epopea rossonera. Il compito a cui è atteso Galliani in questo periodo di “vacche magre” non è certo semplice. Si ragiona in economia, alla ricerca di talenti che però non incidano granché sul budget messo a disposizione dalla società Nel frattempo hanno fatto il loro ingresso a Milanello le prime due pedine della nuova gestione Allegri. Riconfermato alla guida del Diavolo, il tecnico toscano sa di avere a disposizione l’estro da fantasista di Montolivo e la propulsione di Traorè. Ma di certo non sono questi i nomi attesi dal popolo rossonero, alla costante ricerca di nuovi idoli da osannare. La speranza, dopo il tormentone mister X della scorsa stagione, è che a Milanello possano arrivare nomi noti capaci di far diventare una “bolgia” gattusiana la curva rossonera, che possano dare la sferzata vincente all’inerzia del Milan sceso in campo quest’anno, capace di rimonte improbabili, ma uscito con le ossa rotte dal confronto con le grandi.
Le piste che portano ai desiderata di via Turati sono tortuose. L’approccio per Tevez, che sembrava essere ad un passo dalla maglia del Milan solo a gennaio, è ulteriormente complicato dal rinato rapporto di stima con Mancini, il tecnico che ha riportato il titolo nazionale al City dopo un digiuno lungo più di quarant’anni. L’Apache non aveva nascosto i suoi sogni di gloria in rossonero, ma forse le sue parole erano dettate dalla disperazione di rimanere a margine del calcio che conta. Il nome più caldo di questo inizio di calciomercato è quello di Mario Balotelli, altro rossonero in pectore, ormai arrivato al punto di rottura con il tecnico nostrano oltremanica. Ma il suo assist per il gol vittoria della Premier, rimarrà indelebile ancora per molto tempo nelle menti dei dirigenti inglesi. Sembra ormai svanita la possibilità di riportare “a casa” anche Kakà, che non rientrerà tra le mura amiche, ma di certo sembra pronto a trovare il conforto familiare di Ancelotti e Leonardo che, stando alle notizie di ieri, hanno trovato il compromesso per assicurarsi le velleità tecniche del giocatore nella rifondazione del PSG, squadra che ora non si nasconde di fronte all’intenzione di ribalta in Europa.
Il Milan dunque rimane con un pugno di mosche in mano, per ora, pronto però a cambiare rotta. Il reparto che più di tutti necessita di nuovi innesti è il centrocampo. L’arrivo di Montolivo da solo non può bastare, il riscatto di Aquilani sembra essere su cifre ben lontane da quelle che il Milan è disposto a sborsare per ottenere la proprietà del giocatore, ma soprattutto lo scarso utilizzo del mediano non ha permesso di poter puntare interamente sulle sue capacità in chiave futura. Il ritorno di Merkel a Genova alla corte di Preziosi per riscattare il talento di El Shaarawy lascia l’amaro in bocca: entrambi i giocatori nel Milan infatti hanno fatto il loro lavoro ogni qualvolta Allegri li abbia buttati in mischia. Un segnale forte sarebbe arrivato nel momento in cui il Milan avesse deciso di sobbarcarsi l’onere di farli rimanere entrambi e, insieme a Strasser e soprattutto De Sciglio, finalmente i rossoneri avrebbero potuto lavorare in prospettiva con giocatori giovani e di proprietà. Il limite del nostro calcio e del fatto di interpretarlo chiamandosi Milan è proprio questo: si è chiamati a vincere subito, senza possibilità di rallentare e crescere in prospettiva futura. E questo atteggiamento, in un regime fiscale poco competitivo rispetto alle grandi d’Europa, porta come naturale conseguenza l’esigenza di doversi muovere con cautela, con oculatezza, magari trovando il capro espiatorio di turno per poter far fronte alle esigenze del mercato.
Perché in questi giorni Galliani è completamente assediato: l’argomento del contendere è il futuro di Thiago Silva, pedina fondamentale della difesa rossonera, pilastro del Milan del futuro. Chi ha proposto la fascia da capitano per questo talento non ha certo sbagliato. Impeccabile dentro e fuori dal campo, sarebbe l’erede degno dei vari Baresi, Maldini e Ambrosini. La volontà del giocatore si è espressa più volte come desiderio di fare carriera, come bandiera anche, nel Milan. Ma di fronte a offerte faraoniche è normale che un amministratore come Galliani si trovi a vacillare. Ma non finisce qui. Le sirene potrebbero cantare anche per Ibrahimovic, protagonista involontario di una querelle legata al suo rapporto con Allegri. Nonostante le smentite e i depistaggi, è normale che squadre del calibro di Real Madrid e Manchester City, i cui allenatori ben conoscono le potenzialità dello svedese, si proiettino sul campione rossonero quale investimento sicuro.
Senza poi dimenticarci di Pato. Nonostante ormai non sia in campo da tempo immemore, tolta la parentesi contro il Barcellona che però è ricordata per la sua uscita dal campo zoppicante, il brasiliano è sempre un piatto forte con cui imbandire le tavole di mezza Europa. Il suo obiettivo ora è chiaro: le Olimpiadi con la maglia del Brasile. Un trampolino di lancio per un nuovo futuro, per uscire dall’incubo vissuto in questa stagione, per ritornare rinvigorito e motivato, per ritornare ad essere Pato, quel ragazzo che con la maglia rossonera ha conquistato il mondo, per diventare finalmente il trascinatore accanto ad Ibrahimovic: genio e sregolatezza. Un binomio vincente da sempre.

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