THIS LAND IS YOUR LAND Una mostra per dialogare fra le culture tutti i giorni dell’anno

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THIS LAND IS YOUR LAND
Una mostra, un’agenda e un programma di iniziative per dialogare fra le culture tutti i giorni dell’anno
Museo Civico Archeologico Etnologico, Palazzo dei Musei
Sabato 10 dicembre 2011, ore 17
Inaugurazione della mostra, brindisi augurale e omaggio dell’agenda
L’agenda e la mostra sono il risultato di un progetto che il museo ha proposto ad un gruppo di nuovi modenesi provenienti da undici diversi paesi del mondo.

07/12/2011
IN MOSTRA LA TERRA, DALLA PACHAMAMA ALLA PARTECIPANZA
Sabato 10 dicembre il Museo civico archeologico etnologico di Modena presenta la mostra e l’agenda interculturale nate dal progetto This land is your land

Dalla Venere di Savignano alla Pachamama, la Madre terra venerata dalle popolazioni indigene latinoamericane. Dalla proprietà collettiva dei pascoli nelle culture tradizionali al modello organizzativo della Partecipanza agraria di Nonantola. Dalla festa di San Trifone, che protegge la vite dai parassiti, a quella dello Yam nigeriano, un tubero che cresce nei terreni boschivi. Celebrano la terra, in tutte le sue forme, la mostra e l’agenda interculturale This land is your land che saranno presentate sabato 10 dicembre alle 17 al Museo civico archeologico etnologico di Modena, in largo Porta Sant’Agostino 337. Il progetto nasce dalla partecipazione di 11 persone che vivono a Modena, rappresentanti di altrettante comunità nazionali presenti sul territorio. Oltre al Museo, hanno collaborato la Casa delle culture, l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Istituto beni culturali della Regione Emilia-Romagna, il progetto Tech food della Provincia di Modena, la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia-Romagna e Slow food Modena.

Prendendo come spunto di riflessione gli oggetti che il museo conserva ed espone, dagli strumenti agricoli usati nell’antichità fino alle testimonianze di vita rurale della Raccolta del lavoro contadino e artigiano di Villa Sorra, sono emerse esperienze e ricordi personali riconducibili alle diverse realtà di cui ciascuno dei partecipanti custodisce in sé la memoria: la terra che separa, la terra che rafforza i legami o che li fa nascere, la terra come pagina sulla quale si sono sovrapposte infinite storie, la terra del duro lavoro e degli straordinari frutti, la terra che accoglie, rappresenta e scandisce lo scorrere del tempo.

La mostra e l’agenda sono il risultato di una narrazione a più voci, scandita dai racconti dei protagonisti e modulata sulle priorità che essi stessi hanno individuato fra i molteplici argomenti riconducibili a quel grande contenitore di memorie e aspirazioni che è la terra. Chi sfoglia le pagine dell’agenda o visita la mostra troverà una raccolta di storie che congiungono idealmente Modena e il suo territorio a Argentina, Congo, Albania, Ghana, Marocco, Colombia, Nigeria, Romania, Iran, Turchia, Ucraina in un percorso animato da oggetti, racconti, immagini e filmati di altre terre, ai quali fanno da contrappunto i materiali legati alla terra delle raccolte del museo. Dopo il brindisi e l’inaugurazione al museo ci si potrà spostare nel chiostro di Palazzo Santa Margherita (corso Canalgrande 103), dove, dalle 19.15 in poi, il Terra Madre Day promosso da Slow food proseguirà con uno scambio di cibi ed esperienze.

Il titolo della mostra si ispira a una ballata del musicista statunitense Woody Guthrie: il brano, diventato colonna sonora del progetto, parla di tolleranza e solidarietà sociale. Il 10 dicembre Maurizio Bettelli e la sua band suoneranno This land is your land alla presentazione della mostra. Autore, compositore, musicologo, Maurizio Bettelli si è occupato del rapporto tra musica popolare e letteratura.

L’agenda interculturale, prodotta per la prima volta nel 2010 nell’ambito del progetto Map for Id (Museums as places for intercultural dialogue) promosso dall’Istituto per i beni culturali dell’Emilia-Romagna, è stata ideata per diffondere i risultati di progetti realizzati con la partecipazione attiva di gruppi di migranti.

Nel 2010 il progetto Choose the Piece ha coinvolto 60 migranti adolescenti e adulti provenienti da 18 paesi, studenti al Centro territoriale permanente di Modena. Ai partecipanti è stata proposta l’adozione simbolica di oggetti delle raccolte del Museo a partire da un’idea condivisa di patrimonio culturale, inteso come bene che una comunità nel suo complesso è chiamata a conservare, tutelare, valorizzare.

L’agenda 2012, che ospita il progetto This Land is your Land, sarà distribuita gratuitamente insieme al calendario 2012 il giorno dell’inaugurazione. In seguito sarà in vendita a 7 euro al bookshop del Palazzo dei musei. La mostra rimarrà aperta fino al 27 maggio 2012 e prevede momenti di approfondimento ed eventi aperti al pubblico, legati al teatro, alla musica e alla gastronomia, in collaborazione con il Centro Stranieri.

Al progetto hanno partecipato Mustafà Altin (Turchia), Idris Bakkari (Marocco), Wilfred Eke (Nigeria), Cécile Kashetu Kyenge (Repubblica Democratica del Congo), Anton Lesaj (Albania), Thomas Mc Carthy (Ghana), Germain Nzinga (Repubblica Democratica del Congo), Iryna Polishchuk (Ucraina), Irma Romero (Colombia), Mona Seddighi (Iran), Nora Sigman (Argentina), Anca Totolici (Romania), insieme a Giorgio Cervetti, Ilaria Pulini e Cristiana Zanasi del Museo civico archeologico etnologico, Marco Coltellacci dell’associazione Casa delle culture, Milena Bertacchini e Gino Satta dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia).

La mostra rimarrà aperta fino al 27 maggio 2012
Orari: martedì – venerdì 9/12, sabato, domenica e festivi 10/13 e 15/18;
chiuso le mattine del 25 dicembre e 1 gennaio e i pomeriggi del 24 e 31 dicembre.
Ingresso gratuito

Il progetto This Land is your Land ha visto la collaborazione fra il Museo, custode delle memorie del proprio territorio, la Casa delle Culture, punto di raccolta di storie di altre terre e i rappresentanti di altri 11 paesi che hanno accolto l’invito, consapevoli delle ricadute positive dell’iniziativa in termini di armonia sociale e sviluppo del dialogo interculturale.

Prendendo come spunto di riflessione gli oggetti che il Museo conserva ed espone, dagli strumenti agricoli usati nell’antichità fino alle testimonianze di vita rurale della Raccolta di Villa Sorra, sono emerse esperienze e ricordi personali riconducibili alle diverse realtà di cui ciascuno dei partecipanti custodisce in sé la memoria.

Chi sfoglia le pagine dell’agenda o visita la mostra troverà una raccolta di storie condivise che congiungono idealmente Modena e il suo territorio a Congo, Argentina, Albania, Ghana, Marocco, Colombia, Nigeria, Romania, Iran, Turchia, Ucraina in un percorso animato da oggetti, racconti, immagini e filmati di altre terre ai quali fanno da contrappunto i materiali delle raccolte del museo.

Largo Porta S. Agostino 337 – 41121 Modena (Italia)

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