Un Pato senza freni: la rinascita parte da qui

29.10.2012 10:00 di Matteo Calcagni  articolo letto 826 volte

© foto di Alberto Lingria/Photoviews

La prestazione di Alexandre Pato non avrà convinto l’intera platea di San Siro, ma il suo ritorno andrebbe accolto con fiducia ed ottimismo. Quello visto contro il Genoa, pur non essendo il miglior Papero, è stato uno dei più convincenti da una stagione a questa parte. E’ confortante aver assistito a scatti e progressioni, elementi che erano quasi completamente spariti dal recente repertorio del nativo di Pato Branco. Il giovane brasiliano, nelle sporadiche apparizioni della scorsa annata, appariva ingolfato nei movimenti e probabilmente timoroso di infortunarsi nuovamente. Pur in condizioni fisiche non eccelse, sabato il ragazzo ha tentato di estrarre qualche numero dal suo cilindro, riuscendoci solo parzialmente: i meccanismi vanno oliati sensibilmente, ma la strada è quella giusta. Non a caso, nel postpartita, Massimiliano Allegri si è voluto soffermare sulla prova dell’ex Internacional, mostrandosi visibilmente soddisfatto. Auspicarsi un ritorno immediato dell’implacabile velocista/goleador era quantomeno utopico: bisogna al contrario portare pazienza, accogliendo positivamente i progressi di un giocatore alla ricerca di una perduta continuità. I problemi muscolari, oltre a minare le fibre muscolari, hanno avuto un peso importante sulla psiche dell’attaccante verdeoro, evidentemente condizionato dalla mole di infortuni capitatagli nell’ultimo biennio. La gara di sabato dev’essere un punto di partenza, da cui costruire, tassello dopo tassello, quella che potrebbe rivelarsi una vera e propria rinascita. Il Papero, in questo senso, si è mostrato più che fiducioso, come dichiarato ai microfoni di “Sportmediaset XXL”: “Per me era importante giocare, sentirmi bene e fare i movimenti. Sto bene, ho giocato, non ho sentito niente, purtroppo non ho segnato, ma ho provato ad aiutare i compagni. Posso dire di essere molto contento perchè sono riuscito a fare tutto”. Quel “sono riuscito a fare tutto” testimonia come, per la prima volta dopo tanto tempo, Pato ha avuto modo di esprimersi liberamente, senza freni fisici e non. Non bastano 72 minuti per cantar vittoria, ma in qualche modo si dovrà pur cominciare…

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