Un rossonero da raccontare… Marco Van Basten

Rossonerosémper

Quando si parla del miglior calciatore di sempre, è difficile uscire da questa ristretta cerchia di nomi: Maradona, Pelè, Cruijff, Baggio, Ronaldo (quello vero) e soprattutto lui, Marco Van Basten. Oggi parleremo di quest’ultimo, con qualche ricordo sparso di una carriera troppo breve per un giocatore della sua classe.

PASSAGGIO DI CONSEGNE – Era il 3 aprile 1982, Ajax contro Nec. Cruijff, ormai sul finire della carriera, chiede il cambio a circa metà del secondo tempo, dicendo all’allenatore di far entrare Van Basten. Per Marco è l’esordio nella Eredivisie, a soli 17 anni. Gol segnati in tutte le maniere, velocità, precisione e una incredibile agilità per un calciatore delle sue fattezze, spediscono Van Basten in pochi anni nell’olimpo del Calcio

DALL’OLANDA ALL’ITALIA – Per Van Basten, la Eredivisie è il trampolino di lancio. Erede di Cruijff, riesce a vincere tutto con una media gol impressionante. 28 gol in 26 partite nel 1984 e addirittura 37 gol in 26 partite nella stagione 1985-86. Nel 1987 viene acquistato dal Milan. Inizierà un quinquennio di grandi successi. A livello di Club, con le sue squadre vince tutto quello che c’è da vincere, tra coppe, campionati e trofei individuali

3 VOLTE PALLONE D’ORO – 1988, 1989, 1992. Se è lecito dirlo, più meritati di Lionel Messi. È il perno centrale della squadra più forte della storia del calcio, il Milan. Vince anche l’europeo 1988 in finale contro i russi, dopo un gol leggendario che salirà sul podio dei gol più belli della storia del calcio, dopo quello di Maradona all’Inghilterra del 1986 e quello di Pelè al suo primo mondiale in finale contro la Svezia. Difficile stabilire se i 3 palloni d’Oro di Van Basten siano superiori ai palloni d’Oro di Messi, di certo hanno un valore maggiore. Prima di tutto Van Basten ha fatto parte di una squadra che ha rivoluzionato il modo di intendere il calcio, unendo fisicità e tecnica, rivoluzionando il prototipo del calciatore-tipo, ben più completo dell’argentino. Inoltre l’olandese ha portato al suo paese il suo unico trofeo internazionale nella storia del calcio, mentre Messi è riuscito a vincere con la sua nazionale solo un Oro olimpico e un mondiale Under-20, ben poca cosa rispetto a Marco. Messi non è mai riuscito a imporsi con il carisma necessario per essere l’uomo-simbolo della propria nazionale, a differenza di Van Basten.

CALVARIO – Un lungo calvario, durato due anni, lo costringe al ritiro. Come per Ronaldo e per Baggio, troppa è la classe cristallina e divina per un solo corpo umano. Gli eletti, toccati dal Dio del calcio, hanno avuto un destino costellato di infortuni, che ne hanno minato la carriera, ma non la classe, il ricordo e l’affetto della gente.

Post Originale:
Un rossonero da raccontare… Marco Van Basten

Recommend0 recommendationsPublished in Milan News, News Milan