Via del mare verso la vittoria

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SCAFATI.

Il mese di ottobre, non c’e’ che dire, è il mese del nostro risveglio. Le partite si susseguono una dietro l’altra, l’ultima la vittoria all’Olimpico e gia’ stavamo pensando alla partita di martedi. Era appena finita la partita vittoriosa con il Cesena, eravamo ancora fermi davanti alla tv commentando la vittoria un po’ striminzita, ho proposto agli amici del club di organizzarci per andare a Lecce. Sapevo di altri Milan Clubs della Campania che si stavano organizzando per la stessa trasferta e mi sono messo in contatto con loro. Il martedi mattina iniziava la vendita dei biglietti della partita Lecce-Milan e mi sono recato a Napoli per acquistare un po’ di biglietti sempre ed esclusivamente con le rispettive tessere cuore rossonero. Certo che tutti se ne approfittano un po’: un biglietto settore ospiti costava 35 euro + 2 euro di commissione, a mio modo di vedere abbastanza caro. Domenica mattina ore 07.00 partenza alla volta di Lecce con la mia macchina seguito da altre per poi incontrarne tante altre da tutte le direzioni ma che convergevano verso un’unica meta: ”Lo stadio di Via Del Mare”. Qualche sosta per sgranchire le gambe e fare la conoscenza con altri tifosi che si dirigevano a Lecce dalla Campania, dalla Puglia, dalla Basilicata, dalla Calabria.

Ore 11.15 arrivo allo stadio, una piu’ che discreta organizzazione ci fa arrivare all’area parcheggio ospiti dove, gratuitamente e con ampio spazio a disposizione, parcheggiamo per poi dirigerci all’ingresso ed infina al nostro posto.Dico nostro posto per modo di dire, infatti malgrado la numerazione sul biglietto, ci siamo seduti ai primi posti liberi disponibili scartando quelli dove la pseudo poltroncina era colma di acqua piovana. Veramente una tribunetta alquanto squallida e malridotta. Di fianco c’era anche l’intera curva sud a disposizione del tifo rossonero, infatti la tribunetta sopra e sotto era stracolma e, poco dopo, anche la curva era piena di bandiere e sciarpe rossonere. Ecco arrivare il solito gruppo di un centinaio di tifosi provenienti da Milano con la solita bagarre che creano perche’ pretendono i posti in prima fila, qualche spintone e nulla piu’ (per fortuna). Vorrei, se fosse possibile, poter ricordare al nostro caro telecronista Pellegatti, del resto glielo ricordai personalmente l’anno scorso prima di una partita casalinga a Milano, che i tifosi rossoneri che seguono il Milan in trasferta non vengono da Milano ma che la grande maggioranza e’ composta da tifosi delle regioni limitrofe. Invece il buon Pellegatti continua a dire, ad inizio di telecronaca: ”presenti circa due mila tifosi del Milan arrivati da Milano”, sia che si giochi a Palermo e Catania, oppure a Cagliari, a Napoli, a Roma ecc.. Insomma i circa 300 Milan Clubs del centro sud con una platea di soci e tifosi che raggiunge oltre i 500.000 individui sembra che siano dimenticati e che allo stadio a tifare Milan ci vanno solo i Milanesi.

Chiusa questa parentesi polemica, devo precisare che prima di partire per Lecce abbiamo dovuto lasciare le consegne agli amici rimasti in paese. Capirete, non si puo’ tenere chiuso il Milan Club che deve essere sempre disponibile per quelli che non hanno potuto fare la trasferta, sopratutto per i piu’ giovani e per i ragazzini che ci coccoliamo e svezziamo tra le mure della nostra tana rossonera. Proprio gli amici del Milan Club rimasti in sede ci contattano per darci la terribile notizia, la morte di Simoncelli. Tra l’incredulita’ e la commozione, la notizia passa di bocca in bocca e la reazione e’ unanime: un grande sconforto fino alle lacrime. E’ proprio quello il momento in cui le squadre fanno l’ingresso in campo per disputare la gara, la fascia nera sul braccio dei giocatori ed il minuto interminabile di silenzio rendono l’atmosfera surreale, un grande infinito applauso accomuna tutto lo stadio, mialnisti e leccesi uniti nel ricordo e nel rimpianto per la morte prematura di un giovane e simpaticissimo campione. Ma la vita continua e lo sport e’ un atto di vita concreto che ci allontana quel velo di tristezza sostituendolo con la tensione adrenalitica della partita. Cosa dire dopo, come commentare quello che e’ successo nei primi 45 minuti, un incubo materializzatosi tra la completa impotenza di una squadra che sembrava aver perso qualita’, forza e rabbia. E’ anche vero parlare di alcune decisioni arbitrali poco felici che ci hanno danneggiato, ma quel Milan era la brutta fotocopia della squadra che eravamo venuti ad ammirare. Cio’ nonostante , da bravi tifosi passionali, non avevamo fatto mancare il nostro incitamento, qualcuno – come me – continuava comunque ad essere ottimista, credeva nel risveglio ed anche nella rimonta, pazzie da tifosi.

Ma l’inponderabile era dietro l’angolo, quella giornata uggiosa aveva fatto spazio ad un caldissimo sole e cosi’ anche il nostro Milan e’ rientrato caldo e con l’abbronzato e scatenato Boateng per la nostra apoteosi.Roba da non crederci, meno male che il cuore regge ancora.Dopo un’ora di attesa sugli spalti a fraternizzare con tifosi di altre regioni, abbiamo avuto il via libera per raggiungere le nostre auto e far rotta verso casa con la bandiera fuori dal finestrino e la gioia per un viaggio stancante ma rinfrancato dall’esaltante vittoria. Puntuale la telefonata degli amici rimasti nel Milan Club : Presidente, alla fine del primo tempo stavamo per rompere le sedie dalla rabbia e disperazione, alla fine della partita abbiamo rischiato sempre di romperle , stavolta per la felicita’. Bene ragazzi in tutti e due i casi le avreste ripagate. Stasera il Milan Club era stracolmo, ci attendeva la partita con la Roma, una squadra che ha un grande potenziale e tanti giovani interessanti, qualche socio era assente perche’ recatosi all’olimpico con alcuni pulman organizzati dai Milan Clubs della regione, una nuova grande impresa del Milan che spesso fa di tutto per complicarsi la vita rendendoci gli ultimi 5 minuti i piu’ lunghi della nostra vita. Triplice fischio, tutti a tirare lo stesso grande  sopsiro di sollievo, tutti a battere il cinque l’un l’altro, poi parte il coro contro i cugini intertristi e si incomincia a sfollare mentre i soliti volenterosi mettono le sedie una sopra l’altra, spostano il divano, chiudono la finestra, spengono il televisore ed infine tutti giu’ per le scale chiudendosi alle spalle le porte del nostro angolo rossonero.

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