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MILANO.
IL TOP: VAN BOMMEL. Il Milan perde il derby perchè le sue stelle più luminose si eclissano proprio nella serata più importante e, allora, salgono alla ribalta alcuni “gregari”, i giocatori più di sostanza che di qualità, anche se definire gregario uno come Van Bommel non è esattamente appropriato, visto che si tratta di un campione che ha giocato in squadre fortissime come Barcellona o Bayern Monaco, ha vinto tanto prima di arrivare al Milan nella scorsa stagione e ha subito vinto anche in maglia rossonera, conquistando lo scudetto da assoluto protagonista e da perno del centrocampo, al punto da convincere tutto l’ambiente milanista e l’allenatore Allegri in primis che Pirlo non fosse più così fondamentale ed insostituibile. L’olandese è stato uno dei migliori in campo nel derby, perchè ha dominato a centrocampo, ha recuperato moltissimi palloni, ha fatto ripartire l’azione e ha provato a dirigere la manovra rossonera, lenta e involuta nonostante il possesso palla continuo. Van Bommel è stato anche sfortunato, visto che è stata sua l’occasione più ghiotta e più limpida per segnare, ma il suo tiro allo scadere del primo tempo è andato a schiantarsi sulla stessa traversa (e più o meno nello stesso punto) colpita nel derby dello scorso aprile. In quel momento il derby poteva avere una svolta positiva per il Milan e, invece, sapete tutti come è andata a finire, ad ennesima dimostrazione che il calcio è strano e volubile e singoli episodi possono decidere le partite più che le tattiche e gli schemi inventati dagli allenatori.
Purtroppo la sfortuna è una componente fondamentale nel calcio (così come nella vita), ma non bisogna giudicare un giocatore dal fatto che un tiro è finito qualche centimetro più in alto di quanto avrebbe dovuto e, infatti, questo episodio non cambia in negativo il giudizio su Van Bommel, che è stato uno dei pochi a metterci quella grinta e quella determinazione che sarebbero sempre auspicabili in una partita importante e ancor più in un derby, dove ci vogliono i classici “undici leoni”. Intorno all’olandese, invece, c’erano alcune “pecorelle” che hanno giocato molto al di sotto delle proprie possibilità e così anche l’olandese ha potuto fare poco per riuscire a sfondare l’organizzato muro costruito da Ranieri, ma è stato uno dei pochi a salvarsi dalla mediocrità generale e per questo merita la citazione, perchè ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei pilastri di questo Milan e, infatti, dopo un avvio di stagione tribolato per lui e per tutta la squadra, la sua presenza come efficace diga frangiflutti davanti alla difesa ha permesso al Milan di ritrovare una retroguardia solida e impenetrabile e di compiere una poderosa rimonta, solo momentaneamente interrotta dall’Inter in una serata storta che, dopo tanti risultati utili, ci può anche stare senza fare drammi.
IL FLOP: IBRAHIMOVIC. Dicevo ad inizio articolo che il Milan ha perso il derby perchè molte stelle rossonere hanno scelto la serata sbagliata per eclissarsi improvvisamente e fra questa c’è sicuramente Zlatan Ibrahimovic; lo svedese è sicuramente in buona compagnia, ma la sua latitanza fa più scalpore perchè fino ad ora era stato lui il trascinatore della squadra e aveva incantato il popolo rossonero con i suoi gol, i suoi assist, le sue magie e anche diventando elegante rifinitore lontano dall’area come piace tanto ad Allegri. Nel derby, invece, si è improvvisamente rivisto l’Ibra del passato che scompare nelle partite importanti e decisive, un Ibra mediocre che non riesce a liberarsi della marcatura di difensori di alto livello e non riesce ad essere decisivo come ci si aspetterebbe. La sua partita si riassume in un tiro debole e molle verso la porta, in uno spettacolare tentativo di colpo dello scorpione, in qualche tentativo di dribbling o di assist e in poco altro; un Ibrahimovic decisamente poco incisivo che ha cercato di fare il gioco che Allegri vuole da lui, allargandosi e allontanandosi dall’area, ma non è mai riuscito ad essere decisivo come è di solito; ovviamente insieme alla frustrazione è aumentato anche il nervosismo e Ibra è diventato falloso nel finale di partita, perchè è ovvio che lui era uno degli osservati speciali della serata e avrebbe voluto essere protagonista contro il suo passato, come gli era riuscito egregiamente nel derby di andata dello scorso campionato (rigore procurato e realizzato) e nel derby di Supercoppa a Pechino (gol del provvisorio pareggio).
Una serata storta può capitare a tutti, ci mancherebbe e a maggior ragione bisogna giustificare uno che ha trascinato il Milan per molte partite fino alla vetta della classifica, ma dispiace che sia successo proprio nel derby, ben sapendo che ora si tornerà a parlare di Ibrahimovic forte con i deboli e debole con i forti. Lui, ovviamente, ha il carattere e la personalità per non farsi condizionare dai giudizi negativi e, anzi, troverà motivo di ulteriore stimolo in questa serata negativa, sua e di tutta la squadra, per cercare il pronto riscatto e tornare ad essere subito il vero Ibra, giocatore meraviglioso e insostituibile, anche perchè fra un mese ricomincia la Champions League, con le partite secche da “dentro o fuori”, quelle che spesso Ibra ha fallito nella sua carriera, come ha fatto in questo derby e siccome immagino che sia stufo di sentirsi sempre ricordare e rinfacciare questo difetto, lui sa come fare a zittire tutti, ovvero deve sfoderare prestazioni molto diverse da quella del derby, in cui è stato anonimo e quasi inesistente, invece che grande protagonista di una serata che tutti i tifosi rossoneri volevano diversa e più esaltante.
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Il Top e il Flop “Speciale Derby”: Diga Van Bommel, Ibra inesistente