Intervenuto domenica all’inaugurazione della sede elettorale di di un candidato Pdl alla regione Lombardia, Paolo Berlusconi, in procinto di recarsi allo stadio per assistere a Milan-Udinese, conclude un discorso con le seguenti parole: “E adesso andiamo a vedere il negretto della famiglia, la testa matta. Le signorine sono ovviamente invitate, se vogliono venire con me, avrete anche l’occasione di conoscere il presidente”.
Quasi inutile sottolinearlo: la battuta, se di battuta si tratta, è decisamente infelice. Negretto di famiglia non è esattamente il modo migliore per chiamare Mario Balotelli, uno che peraltro in passato ha già dovuto ascoltare cose simili da alcune delle curve più tristi d’Italia.
Stona ancora di più, poi, sentire queste parole in bocca a qualcuno che, pur non occupandosi della gestione quotidiana del club, è pur sempre il vice presidente del Milan, quella società che soltanto un mese fa ha deciso di schierarsi apertamente contro il razzismo in seguito ai fatti di Pro Patria-Milan. A volte, insomma, sarebbe meglio tacere.