Stefano Borgonovo si è spento ieri dopo una lunga lotta contro la Sla, la terribile malattia che immobilizza completamente il corpo. La notizia ha fatto il giro del mondo calcistico italiano in poco tempo, suscitando grande commozione e tristezza. Il Milan, una delle squadre in cui ha giocato lo sfortunato attaccante, ha voluto ricordare la sua memoria con un comunicato molto commovente sul suo sito ufficiale: “Ciao Campione! Voleremo sempre con te sotto la pioggia di Monaco di Baviera. Anche nella malattia sei stato grande”. Dopo il saluto a Borgonovo il commiato accorato: “Il campione di Giussano resterà sempre con noi. La sua scomparsa di oggi ci fa stringere alla moglie Chantal e ai figli Andrea, Alessandria, Benedetta e Gaia, una splendida famiglia.
Forza e dignità, tutto questo è stato Stefano e tutto questo sono stati i suoi cari. Grande amico di Carlo Ancelotti, di Mauro Tassotti, di tutto il Milan, campione di quella Brianza cui il presidente Berlusconi e Adriano Galliani sono legatissimi. Contro la Sla, contro la “stronza”, Stefano e il Milan hanno fatto tutto quello che potevano, la partita per questa volta l’ha vinta lei ma tanti gol glieli abbiamo fatti. Tutta Fondazione Milan ha lavorato e lavorerà ancora con Chantal, per fare ancora di più oggi che Stefano non sarà più fisicamente con noi. L’eroe di Monaco di Baviera (suo il gol decisivo per la qualificazione alla Finale di coppa dei Campioni del 1990 contro il Bayern), è diventato un esempio di vita. Tutte le visite di Roberto Baggio, di Pippo Inzaghi, di David Beckham, di tanti altri non sono state inutili. Sono state vita. Vita vera, vita sentita e vissuta. Fino in fondo. Ciao Stefano! Ciao Caro! Sempre con Te”.
Anche Roberto Baggio, che è stato suo compagno ai tempi della Fiorentina, ha voluto salutare il suo vecchio partner di reparto con una lettera a cuore aperto pubblicata su La Gazzetta dello Sport:
“Caro Stefano, l’impresa più bella che sei riuscito a costruire negli anni è stata quella di trasformare il veleno della malattia in medicina per gli altri. Ciao amico mio, onorerò per sempre la tua persona.
Ero impreparato a questa notizia ma mi rendo conto che è il mistero della vita. E non ci possiamo fare nulla.
Sei stato un grandissimo eroe del nostro tempo ed hai avuto vicino un pilastro come Chantal, la tua sua dolcissima moglie.
Hai offerto la tua sofferenza in favore della ricerca, per combattere la Sla, quella malattia di cui, quando ti ha colpito anni fa, si sapeva davvero ben poco. Un’offerta la tua che non ha valore tanto è stata preziosa anche per altri. (…)
E sai qual era allora la mia gioia più grande? Forse non te l’ho mai detto: mandarti in gol con un assist e vedere nei tuoi occhi un’infinita felicità. E’ il ricordo di quella felicità che oggi, caro Stefano, riesce a compensare il dolore per la notizia della tua morte. Insieme al fatto che finalmente ti sei liberato della Stronza, il nome che hai sempre dato alla tua malattia. Che il mio pensiero di preghiera ti possa accompagnare nel viaggio celeste”.
Foto Getty images- Tutti i diritti riservati