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CARNAGO.
Lasciarsi alle spalle il Barcellona e concentrarsi sull’unico obiettivo da qui a Natale, “ritornare il prima possibile alla vittoria in campionato e raggiungere la vetta della classifica”. La voce è sempre quella di mister Allegri. Sì sempre Max, alla faccia di chi dopo la sconfitta contro il dream-team di Guardiola lo dava già per quasi-esonerato da Silvio Berlusconi. D’accordo, non concede la battuta, non è in versione ‘tutta simpatia’ come alle volte ha abituato la stampa a Milanello. Verrebbe da pensarlo, ma poi è lui stesso a spegnere l’unico pensiero maligno della settimana: “Con il presidente c’è molta serenità e unità di intenti”. Allegri è serio ma sereno, anche oggi soddisfatto di quanto prodotto dal suo Milan. E guarda dritto. Il primo ostacolo da superare si chiama Chievo Verona, domani sera a San Siro, squadra “da non sottovalutare, che gioca bene, ha grande profondità, punte veloci, che difende bene e concede poco”. Insomma, tanto per cambiare anche questa volta “non sarà una partita semplice”.
Eccessiva pressione? No, non è roba da Milan. “Non credo che la pressione ci dia fastidio – replica Allegri –. E non credo che le squadre oggi nei piani alti della classifica sentano la pressione di vincere tutte le partite: la Juventus è partita come una delle favorite e ora è ancora più una delle candidate al titolo; l’Udinese sta proseguendo il lavoro della scorsa stagione e si sta confermando; la Lazio l’anno scorso fino a dieci giornate dalla fine era in lotta per vincere il campionato e per un posto in Champions”. Come a dire che oramai sono tutte abituate a reggere certe situazioni.
Se lo sguardo è proiettato sulla sfida di domani sera contro i gialloblu di Mimmo Di Carlo – a proposito, Allegri non è mai uscito vincitore dai tre precedenti contro il tecnico laziale –, la mente però annebbia un po’ l’orizzonte e torna sui novanta minuti contro il Barcellona. Inevitabile. Come ne esce da questa sconfitta la squadra a livello psicofisico? “Bene”, commenta Allegri. E’ chiaro “il Milan non si deve mai accontentare della prestazione”, ma in chiave Champions “quello di mercoledì deve essere un punto di partenza”. E che oltretutto “fa crescere l’autostima”. Una risposta incoraggiante quindi. E un preciso messaggio ai rivali d’Europa: “Siamo consapevoli di poter giocare alla pari con tantissime squadre”.
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Allegri: “Con il presidente serenità e unità di intenti”