Ecco la terza ed ultima parte dell’intervista di Massimiliano Allegri alla Gazzetta dello Sport.
“Mi dispiace più la partenza di Pato o di Robinho? Sono dispiaceri diversi: Pato ha potenzialità da Pallone d’oro, ma capisco che abbia bisogno di ritrovare la serenità che a causa degli infortuni, ha perso. E Robinho…cosa posso dire di Robinho. È un giocatore di categoria superiore. Balotelli? Non mi piace parlare dei giocatori di altre squadre. Comunque è un peccato che non abbia ancora dimostrato tutta la sua classe e credo debba farlo in fretta, perché arrivare a trent’anni è un volo e a 28 spesso è già tardi. Non sempre è colpa degli altri: bisogna mettersi in discussione tutti, ogni mattina”.
“Nel calcio meno si pontifica e meglio è, perché non si sa mai cosa può succedere. Chi avrebbe detto che Mourinho si sarebbe trovato a 16 punti dal Barça? Conte è il Ferguson della Juventus? Allora vuol dire che Conte è già vecchio…Siamo tutti diversi e ognuno si pone come vuole, ma se non hai grandi giocatori… puoi avere tutte le idee che vuoi, cambia poco”.
“Con la vecchia guardia, l’ho sempre detto, io non ho mai avuto problemi. Confronti sì, non problemi. L’unico problema è che qualche volta Gattuso mi dà il pesce cattivo, ma io ho sette vite. Il ritorno in società di Maldini? Era una mia idea di un paio di anni fa, ma non sempre le idee combaciano. Non è stato possibile, tutto qui. D’altra parte, non è facile decidere cosa fare dopo il calcio. Per chi è stato un fuoriclasse, azzerare e ripartire non è semplice”.
“Cosa ho pensato dopo il sorteggio? Ho pensato che forse saremo più fortunati rispetto a un anno fa, anche se questo Barça sta sbriciolando più record della stagione passata. Sarà un test importante per valutare la crescita della squadra a livello internazionale. Dovrò fare meno cambi rispetto all’amichevole con il Real Madrid? Nelle coppe i cambi sono limitati, quindi parto avvantaggiato”.
“Il personaggio calcistico del 2012? Dal punto di vista sportivo Messi. Umanamente, Abidal e Vilanova. Lo sportivo dell’anno? Djokovic nel mondo, in Italia le ragazze del tennis. Se sono cambiato in quest’anno? All’inizio ero molto arrabbiato, perché non trovare il bandolo della matassa mi mandava fuori di cervello…Non sopportavo di non avere il filo logico per ripartire, anche se sapevamo che ci sarebbero state delle difficoltà. Ho dovuto perdere un po’ di toscanità. Le battute le faccio al bar con i miei amici: se le faccio e me le trovo scritte sui giornali non sempre va bene, perché non sempre vengono capite”.
“Conte sta facendo un bel lavoro, ha vinto quasi due scudetti, quindi niente da dire. Ma quando sento parlare di guerre mediatiche mi sembra di stare in un videogame. Personalmente non credo a guerre e congiure, e comunque parlo con i giornalisti anche se mi bastonano. Non si sa mai, magari salto una conferenza stampa e mi decurtano lo stipendio”.