Queste le parole di Massimiliano Allegri ai microfoni di Sky Sport al termine di Pescara-Milan: “Dopo la vittoria di oggi mancherebbero solo due partite, con sette punti di vantaggio sulla Fiorentina, anche se deve ancora giocare; mancano ancora tre punti ed è normale che abbiamo buone possibilità, ma bisogna prepararsi perché nel calcio bisogna attendersi sempre di tutto, quindi dobbiamo restare concentrati“.
“Mi sono spiegato male io, sono state tirate in ballo delle altre società e io ho un contratto col Milan. Come ha detto Galliani tutto è rimandato a fine campionato, dobbiamo conquistare la Champions League e poi ne parleremo. La telefonata con Berlusconi? Sono le solite telefonate che fa il presidente per sapere, una normale telefonata tra un presidente ed un allenatore. In questi tre anni il presidente mi ha sempre dato fiducia, sopratutto quest’anno nel momento di difficoltà. A noi conviene vincere contro la Roma, sperando che domenica sera sia una bella serata che ci consente di conquistare matematicamente la Champions League. In questo momento non penso di essere l’unico allenatore ad essere chiamato in causa, forse un po’ più degli altri”.
“El Shaarawy stanco? Oggi avevo bisogno, visto anche i tre centrocampisti con caratteristiche diverse da quelle di Montolivo, di un po’ più di qualità vicino a Balotelli e Robinho è un giocatore straordinario. Stephan ha giocato male contro il Torino, come tutti, ma con il Catania aveva fatto una buona partita, gli era mancato solo il gol e anche oggi ci è andato molto vicino, nell’arco di un campionato ci può stare di andare due volte in panchina“.
“Con il presidente io ho sempre riscontrato grande fiducia, tra me e lui non c’è mai stato nessun problema, poi è assolutamente normale che quando parla tutti ascoltino, che una parola sua venga ingigantita, sono cose normali che il presidente può fare. Ferguson? Fa parte della storia del calcio, ha vinto tantissimo con il Manchester United, per il modo di far giocare la squadra e di comportarsi gli va fatto un grande saluto, per quello che ha fatto e ha lasciato al calcio”.
