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di Carmelo Abate

La citazione è di quelle forti, di quelle pesanti. Di quelle azzardate probabilmente. Citare “Allegria di naufragi”, un’opera di Ungaretti, roba da far impallidire i puristi. Ma non è solo l’assonanza linguistica a rievocare l’ormai ex tecnico rossonero, no. Troppo semplice.

Paragone improprio, improprio come Max sulla nostra panchina. Inappropriato a detta di molti (facile a posteriori…). L’inappropriatezza ponte tra 2 vertici così distanti nel rivestimento eppure vicini nella metafora madre, calcio e poesia. “Il calcio è poesia” potrebbero replicare i romantici del pallone, ma questa è un’altra storia.

Allegria di Naufragi è una raccolta che esalta l’ossimoro Guerra-gioia, il periodo in trincea e la felicità che scaturisce dalla fine di esso. In scala 1 a 100 (ovviamente) analogia del girone allegriano, nuova sezione dell’inferno dantesco.

Girone d’andata senza un ritorno, un viaggio tortuoso lungo 19 giornate e l’allegria spicciola che suscita il suo epilogo. Allegria di rimbalzo, allegria di fine e inizio era, in ogni caso. Un’allegria dipinta in mimica indecifrabilmente standardizzata. L’abisso dei record e dei vertici negativi, fino al culmine e il sipario.

Allegria post naufragio. Allegria di aria fresca e cielo sgombro. Allegria che é più una speranza, allegria di nuovo corso e orizzonti. Allegria che ha un nuovo nome: Seedorf.

L’intermezzo di un Milan-Spezia non qualunque, l’allegria contenuta del passaggio del turno di Coppa Italia nella notte del Tasso. Nella sua unica ed ultima gara da allenatore rossonero, superstite del naufragio che cede il passo e passa il testimone.

Palla a Clarence ora. A lui le chiavi e la regia, a lui il timone, a lui la nuova rotta. La vecchia rotta. O semplicemente la rotta che meritiamo. Il naufragio é stato una parentesi, ora rivogliamo l’allegria.

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Scritto da Carmelo Abate il gen 17 2014 . Registrato sotto Blog, CineMilan, Generali, In evidenza, iphone focus, News .