Massimo Ambrosini ha fatto il punto della situazione in un’intervista al Corriere dello Sport.
“Mi sento un po’ solo dopo tutte queste partenze estive. Mi mancano gli amici con i quali ho condiviso tanti anni di Milan. È normale che le cose possono finire. Come mi trovo con i nuovi? Bene, mi sembra che si tratti di bravi ragazzi, meritano attenzione e rispetto. Sono convinto che i nostri ‘bravi ragazzi’ abbiano grosse ambizioni. Ibra era stimolante nei limiti dei suoi difetti, dava sempre il 110% anche negli allenamenti e faceva la differenza. Ibra e Thiago erano e sono i migliori in circolazione nei loro ruoli. Nesta, Inzaghi, Gattuso e Seedorf non erano da meno”.
“Il volere della società è stato dettato da precise esigenze di mercato. Poi c’è stata anche la volontà di qualche giocatore. Era di dominio pubblico che la campagna-acquisti fosse al primo posto delle priorità del Milan. È inutile parlare del carattere di Zlatan, ma il Milan resta competitivo. Chi guadagna dallo scambio Cassano-Pazzini? Lo deciderà il campo. Sicuramente ci hanno guadagnato tutti e due i giocatori”.
“Quale sarà la mia sfida? Sicuramente sarà avvincente e affascinante. Dovrò gestire delle situazioni con idee diverse. A differenza di Gattuso e Nesta, io non avevo maturato che la mia avventura fosse finita e quindi sono rimasto qui molto convinto e determinato. Qualche pentimento tra i giocatori andati via? Secondo me nessuno si è pentito. Questo non vuol dire che Rino e Sandro non abbiano sofferto, perché hanno sempre manifestato carattere e attaccamento al Milan”.
“Il rapporto tra gli ex e Allegri? Il tecnico, non solo qui al Milan, fa le sue scelte. Poi sono i risultati a premiarlo o meno. Anch’io non sono stato felice nella passata stagione per certe decisioni. Ma, almeno per quanto riguarda, se me ne fossi andato via dal Milan sarei andato a stare sicuramente peggio. Il rapporto tra Allegri e Galliani? Fra società e tecnico è giusto avere confronti e scontri. Ma, secondo me, tutto dovrebbe rimanere il più possibile all’interno delle mura dello spogliatoio”.
“Dove si può arrivare? La situazione è molto chiara e rispetta il momento attuale della società stessa. Poi spetterà al campo l’ultimo verdetto. Avvertiamo un normale scetticismo all’interno di questa squadra. Galliani dice che questo Milan deve lottare per vincere. Secondo me è attrezzato per fare un buon campionato. Un anno fa il Milan partiva strafavorito e poi si è visto cosa è successo. La Juventus ha una migliore identità di squadra, ha cambiato meno di noi. Gioca meglio di noi e si è rinforzata nei ruoli-chiave dove aveva delle necessità”.
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