Ospite della trasmissione UNDICI, l’indimenticabile ex Carlo Ancelotti non poteva che parlare del suo Milan, squadra che porterà sempre nel cuore dopo le sue esperienze da calciatore e da allenatore.
Comincia con un’analisi sull’attuale situazione dei rossoneri: “Non mi aspettavo un inizio simile per i rossoneri nonostante le tante partenza. Non parlo solo di Ibrahimovic e Thiago Silva. Inzaghi ha smesso, Nesta, Gattuso e Seedorf sono andati via. Dunque è venuto a mancare, al di là dell’aspetto tecnico, uno zoccolo importante ed è uno zoccolo che deve essere ricostruito. Quindi i giocatori nuovi che sono arrivati devono prendere in mano questa situazione e ricostruire quell’ambiente e quell’atmosfera che il Milan ha sempre avuto. Non esiste sempre la stagione perfetta e nei momenti difficili bisogna trovare la solidità da un punto di vista caratteriale e tecnico. Da un punto di vista qualitativo il Milan non sarà quello dell’anno scorso ma nemmeno quello che perde tre partite su quattro“.
Sui nuovi innesti: “Al di là delle cessioni, il Milan ha sempre dato l’idea di una squadra molto ferma e solida. Naturalmente ci sono i giocatori che avranno un tasso tecnico differente, però anche i nuovi si devono prendere la responsabilità di essere in una grande squadra e si devono ricordare di cosa rappresenta vestire la maglia del Milan. Non bisogna usare l’alibi delle partenze perchè quello di perdere giocatori importanti può essere un ulteriore stimolo per creare un buon gioco”.
Sui giocatori che vedrebbe bene come allenatori: “Pirlo dal punto di vista tecnico per come vede il calcio. E sto seguendo con curiosità Inzaghi. Per fare l’allenatore serve molto entusiasmo e molta passione. Fare venti anni il calciatore non significa essere un buon allenatore”.
Su Pato: “Non penso che sia irrecuperabile e spero per lui che possa presto riprendersi. Può essere un valore aggiunto per questa squadra perchè è un grandissimo talento. Purtroppo ha avuto un mare di infortuni che tutti sperano che possa risolvere. Può essere lui il punto di partenza, magari assieme a Montolivo che è un grandissimo centrocampista”.
Sul gestaccio di Mexes: “Può essere che in un momento di difficoltà un giocatore possa perdere la testa ma non vuol dire che non c’è disciplina al Milan. Le regole che vigevano a Milanello tempo fa ci sono ancora. Tanti hanno lasciato, ma Ambrosini e Abbiati sono ancora lì. Giocatori che possono portare avanti quel tipo di disciplina”.
Su Seedorf: “Clarence è sempre in forma e farebbe la sua figura dappertutto”.
Su Berlusconi e Galliani: “Col presidente ho avuto un rapporto fantastico e anche col dottor Galliani”.
Sul campionato non ha voluto dare pronostici, invece sulla Champions non ha dubbi: “Vince il Barcellona“.
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