Le interviste ai protagonisti – Il Milan esce agli ottavi di Champions League. Il 4-1 dell’Atletico Madrid (5-1 complessivo) appare fin troppo pesante per quello che si è visto in campo. In generale, comunque, pur non essendo una squadra di fenomeni, i madrileni si sono dimostrati superiori ai rossoneri.
Clarence Seedorf (nella foto), 6 sconfitte in 11 partite da allenatore, non nasconde le difficoltà: “La squadra psicologicamente fa fatica a reagire quando va sotto. Per troppo tempo ha dovuto rincorrere. Nel primo tempo siamo andati sotto subito, abbiamo recuperato, la partita era in mano e il secondo gol ha spento la forza della squadra”.
Ora al Milan non rimane che il campionato: “Mancano undici partite e ci siamo dati obiettivi ben precisi – ha detto Seedorf. – Il gruppo deve sentire in maniera realistica le cose che si possono ottenere. Quando si perde c’è amarezza, uscire dalla Champions è sempre molto triste, sono qui per cercare di tirare su i giocatore, continuare a farli lavorare come hanno fatto fino adesso, giocare col Parma con lo spirito di chi vuole rifarsi. La condizione fisica non è ottimale. Balotelli? Speriamo possa fare partite più belle. Ma il problema, in generale, è che nel secondo tempo la squadra non ha mostrato grinta”.
Per Andrea Poli il 4-1 è un punteggio che non fotografa bene la partita: “Essere colpiti a freddo non è stato un avvio promettente, ma dopo l’1-1 abbiamo avuto una seconda occasione e non percepivo tutta questa supremazia. Poi il secondo gol dell’Atletico ci ha tagliato un po’ le gambe – ha detto Poli. – Nella ripresa gli spagnoli hanno dilagato perché sono una grande squadra. Ma ripeto, nei primi trenta minuti non percepivo dal campo tutta questa supremazia. Resta l’amaro in bocca, siamo venuti qui per fare un grande partita, loro sono stati migliori di noi”.