Balotelli lavora per esserci, Taarabt e Ramì per confermarsi. Contro la Juve è come giocare una finale

02 Mar 2014 20:45
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26.02.2014 00:00 di Giulia Polloli  articolo letto 2728 volte

Maledizione Juventus. Da quando è approdato in maglia rossonera Mario Balotelli non è mai potuto scendere in campo nei confronti con i bianconeri. Le squalifiche l’avevano allontanato sia nella scorsa stagione, che nella gara di andata. Così, dopo essere uscito malconcio dalla sfida di Champions contro l’Atletico Madrid, il pensiero alla sfida contro la capolista si è insinuato prepotentemente nella testa di Mario, tanto che, nonostante lo stop agli allenamenti deciso da Seedorf dopo la vittoria contro il Doria, Balotelli si è presentato ai cancelli di Milanello per continuare il lavoro di recupero alla spalla infortunata. Segno inequivocabile della volontà dell’attaccante rossonero di poter essere tra i titolari della sfida contro la capolista. Della partita di Genova Seedorf porta con sé, oltre ai tre preziosi punti in classifica, la consapevolezza che la squadra ha cambiato faccia. Un Milan più agguerrito: certo l’avversario non era di quelli classificabili come insormontabili, ma la continuità di prestazione dopo la sfida Champions porta una ventata di euforia spendibile nel posticipo di domenica sera. I gol di Taarabt e Ramì: due giocatori appena approdati in rossonero che giocano con carattere e senza il timore di fallire. Entrambi a margine dei rispettivi progetti, un po’ nomadi, forse, prima di arrivare a Milano, senza sicurezze nel loro futuro. O forse una certezza sì: quella di poter apporre la propria firma sulla stagione disgraziata di una squadra che, lo dicono le recenti notizie, non può più nemmeno fregiarsi dello status di “più titolata al mondo”. Due arrivi a parametro zero, che per continuare l’avventura rossonera devono solo dimostrare di essere degni del Milan del futuro, quello che verrà disegnato da Clarence Seedorf nei prossimi mesi. Una possibilità in più rispetto ai giocatori che verranno: confrontarsi da subito con l’idea di calcio portata dall’olandese.

E’ presto per esprimere verdetti, ma gli indizi portano a pensare positivo. Il Milan ha ottenuto più punti rispetto alle stesse gare dell’andata, dimostra giornata dopo giornata di migliorarsi, dimostra di voler incidere in questo campionato mettendo, con atteggiamento di pura incoscienza, l’obiettivo Europa tra quelli ancora raggiungibili. A gennaio la squadra è cambiata di poco nell’organico, i nuovi arrivati non appartengono al novero dei campioni indiscussi. Rispetto alla formazione guidata da Allegri, però, bisogna sottolineare una maggior propensione al gioco corale. Non sono stati risolti i problemi difensivi, contro l’Atletico abbiamo assistito all’ennesimo gol subito su calcio da fermo. Inutile barricarci dietro l’accusa al portiere per la mancata uscita, Diego Costa è riuscito a colpire così bene anche a causa dell’assenza di marcatura: questo è inaccettabile. Ma il Milan non può all’improvviso trasformare i giocatori a disposizione in ciò che non sono. Quindi arrabbiarsi ora, per scelte fatte precedentemente, non può portare a grandi cambiamenti. Seedorf ha dimostrato, in questi due mesi, di poter cambiare la mentalità alla squadra, di poter cambiare l’approccio alla partita. Ha rivisto il suo credo tattico in corsa, contro l’Atletico ha inserito Poli, che proprio trequartista non è, riuscendo a dare equilibrio al centrocampo soprattutto in fase difensiva. Prendiamo atto che stiamo raccontando la stagione peggiore dell’ultimo ventennio, prendiamo atto che il Milan ci ha deluso per buona parte del campionato. Che la colpa sia imputabile ad Allegri, a Galliani o il merito di questa ripresa a Seedorf, saranno i posteri a poterlo confermare. La partita di domenica sera, ancora una volta, sarà il banco di prova di un Milan che sta cercando di cambiare pelle con le sole risorse che ha. Non ci sarà bisogno di caricare la partita, la sfida contro la Vecchia Signora è una di quelle partite che si prepara ad occhi chiusi. Come una finale, si gioca senza pensare al domani. E di solito in queste partite, questo Milan riesce sempre a sorprenderci.

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