Alla fine l’attesissimo verdetto della Corte di Cassazione è arrivato: l’ex premier, oltre che Presidente del Milan, Silvio Berlusconi è stato condannato in via definitiva a 4 anni di reclusione a margine del caso Mediaset, mentre è stata rinviata in appello (ora da ricalcolare) la sua interdizione dai pubblici uffici.
Lo stesso imputato era già stato condannato poco più d’un mese fa, in primo grado, anche a 7 anni di reclusione nell’ormai celebre ‘Processo Ruby’.
L’indagine era nata a seguito della cosiddetta indagine ‘All Iberian‘, incentrata su due società estere collegate alla Silvio Berlusconi Finanziaria, la Century One e la Universal One.
Berlusconi avrebbe quindi intascato fondi in nero (all’epoca 280 milioni di euro in dollari, lire, franchi francesi e svizzeri e fiorini olandesi), senza pagarvi le tasse e frodando i propri azionisti (da qui l’accusa di falso in bilancio). Il Cavaliere – titolo che adesso potrebbe essergli peraltro revocato – era stato difatti definito dalla Procura Generale “l’ideatore del meccanismo delle frode fiscali”.
La condanna è arrivata dopo oltre 7 ore di Camera di Consiglio. Ieri si era concluso l’acceso dibattimento in aula, con le arringhe degli avvocati difensori di Berlusconi, Coppi e Ghedini. Il Procuratore generale Antonello Mura, nella sua lunga requisitoria aveva chiesto di confermare la condanna all’ex premier ma di ridurre contestualmente da 5 a 3 anni la pena accessoria dell’interdizione da i pubblici uffici.
