Boateng: “Ibra un po’ ci manca, ma c’è El Shaarawy. Il mio gol più importante? Ce ne sono tre…”

Ecco la seconda parte dell’intervista rilasciata da Boateng al Die Welt“Cosa manca al Milan di quest’anno? Un attaccante come Ibrahimovic, grazie al quale giocatori come me e Nocerino avevano più spazi e quindi più possibilità di segnare. Ora è un po’ più difficile, siamo migliorati molto e possiamo fare ancora di più. E abbiamo quasi un nuovo Ibrahimovic: se El Shaarawy continua così sarà sicuramente un Ibrahimovic“.

In Italia la pressione è più alta che altrove. In una squadra come il Milan, un club di questa importanza, devi continuare a vincere e giocare bene, altrimenti vieni subito bersagliato dalle critiche. Il campionato più difficile, invece, è quello inglese: si gioca a ritmi molto elevati ed è sempre difficile, anche quando una grande squadra gioca contro una piccola. In Germania le cose sono migliorate molto negli ultimi anni, basta guardare in Europa, alla crescita dello Schalke o del Borussia Dortmund: questo dice tutto della crescita del calcio tedesco“.

“Perché in Italia ho una reputazione migliore che in Germania? Penso che sia normale, quando si è giovani, fare qualche errore. Quando arrivi in un paese nuovo nessuno sa quello che hai fatto prima, quindi ho potuto cominciare da capo. La gente sa che in campo a volte sono un po’ pazzo. Le tre cose più importanti oltre al calcio? Mio figlio Jermaine, che viene prima del calcio; la mia fidanzata, con cui sono molto, molto felice; e la salute, senza la quale la carriera di un calciatore può terminare molto presto”.

“Il mio gol più importante? Ce ne sono tre, quando eravamo sotto di tre reti a Lecce e sono entrato dalla panchina segnando una tripletta. Il pallone? Adesso è a casa, ogni giocatore che segna una tripletta si porta a casa la palla”.

Come ha cambiato la mia vita il fallo su Ballack del 2010? Non l’ha cambiata, a parte che in Germania forse mi odiano in molti. Ma questo è il calcio, può succedere. E poi è successo tre anni fa, ad essere onesti non ci penso più. Se mi piacerebbe essere invitato alla partita di addio di Ballack? Se fossi invitato, giocherei”.

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