Voce clamorosa dal Brasile

Nonostante molti continuino ad ingannare loro stessi (e gli altri) dicendo “io ci credo” nell’ambiente rossonero non ci crede realmente più nessuno. Lo scudetto è andato, l’Adidas già pubblicizza la nuova maglia senza tricolore, e nella mente dei tifosi domina il pensiero del mercato. Alexandre Pato è il giocatore che ha deluso più di tutti, nonchè il protagonista dell’episodio che avrebbe potuto far cambiare la stagione, ovvero la sua mancata cessione al Psg in cambio di Carlos Tevez del City. Operazione come sappiamo fallita, ufficialmente per il rifiuto del brasiliano, ufficiosamente (la verità) perchè il patron non voleva pagare la differenza per l’argentino al Manchester ritenendo Pato superiore.

Oggi la situazione ha quasi del comico: “Swarovski” (nick da “Il Pagellone”) non pervenuto, con un record poco invidiabile di una ventina di infortuni muscolari, mentre “Carlito Brigante” (sarebbe stato il suo nick..) in forma smagliante segna a ripetizione e sta contribuendo alla rimonta dei citizens.  Ad oggi nessuno offrirebbe più quei 35 milioni che voleva pagare la squadra parigina, perchè mai dovrebbero? Senza la certezza qualcosa funzioni neanche noi saremmo disposti a pagare manco 1 euro! Ma in patria il suo nome ha ancora un peso, lo ricordano con la maglia dell’Internacional di Porto Alegre, e l’eventuale arrivo del “papero” sarebbe accolto con grande clamore.

Il Brasile non è più un Paese del terzo mondo, bensì una delle prime 5 economie mondiali, con un PIL che vola (altro che il nostro!), quindi rispetto ad una volta (quando i giocatori erano strappati giovanissimi ai club) possono permettersi di tenere le stele e perfino di comprarne dall’Europa. Il Corinthians è un top club, i paulista vogliono un uomo copertina per sostituire Adriano,ed hanno pensato al numero 7 rossonero. Edu Gaspar, il loro direttore sportivo, recentemente interpellato dai media italiani, non ha potuto ammettere la verità per non destabilizzare l’operazione in corso e rischiare un’asta, ma ha confermato di avere pochissimi attaccanti in rosa (Liedson ed Elton) e di guardare all’Europa come primo riferimento (l’alternativa a Pato sarebbe Forlan,rivelatosi un pacco in maglia piangina dopo una carriera ad altissimi livelli all’Atletico e con la nazionale “celeste”).

Insomma dipende tutto da Alexandre che pare abbia capito Milano sia diventata fin troppo piccola per lui che ormai non può neanche uscire di casa senza avere uno stormo di paparazzi al seguito. D’altra parte non gli è stato prescritto dal medico di fidanzarsi con la figlia del boss, uno che in città ha un certo peso.. Vorrebbe quindi cambiare aria, possibilmente giocando in campionati top come quello italiano, ma non potendo, pur di tornare a correre sul campo accetterebbe di tornare in patria, dove d’altra parte molti altri selecao in crisi sono tornati prima di lui (Ronaldo,Dinho,ecc..), seppur in un’età decisamente più avanzata. I tempi d’altra parte son cambiati, non è più il Brasile dei nostri padri.. e neanche ci son più i ventenni di una volta, quelli che non conoscevano la fatica e di infortuni manco a parlarne.

Chi vivrà vedrà, ad oggi diamo 50% a questa operazione di mercato, con un altro 40% ad altre destinazioni ed un 10% alla sua permanenza rossonera. E’ chiaro che se tornasse lui sarebbe ancora potenzialmente un grande campione, ma chi vorrebbe ancora rischiare? Meglio assicurarsi possa davvero giocare una stagione intera dandolo almeno in prestito.

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