Brocchi: “Mi ritiro per un problema fisico, la stima di Galliani mi rende molto felice”

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Lo scorso week-end ha annunciato il suo addio al calcio giocato, ma Cristian Brocchi è già prontissimo per la sua nuova avventura: sarà allenatore nelle giovanili del Milan, seguendo l’esempio di chi, come Pippo Inzaghi, ha ricominciato a inanellare successi proprio dalla cadetteria.

Queste le dichiarazioni che il centrocampista ha rilasciato in esclusiva a Milan Channel: “Il mio ritiro è un fatto solamente fisico: ho subito un infortunio al piede in un punto particolare e non riuscivo più a rientrare definitivamente. E così ho dovuto mollare e prendere questa decisione, sarei andato avanti ancora a lungo. Il mio futuro come allenatore delle giovanili del Milan? Nei prossimi giorni parleremo in maniera più dettagliata della situazione, mi fa piacere aver ricevuto questo attestato di stima e fiducia da parte di Galliani, è una cosa che mi fa molto felice. Diciassette anni di Milan tra settore giovanile e prima squadra non si possono dimenticare, sarò sempre riconoscente a questa società. Ai giovani insegnerò il fatto che diventare giocatori non significa solo soldi e notorietà, ma anche sacrificio e umiltà. È importante avere un certo tipo di vita, non si può pensare che tutto arrivi facilmente. Sono fiero di quello che sono riuscito a fare nella mia carriera e il fatto di aver ricevuto tanti attestati di stima in questi giorni vuol dire che qualcosa di importante l’ho lasciato“.

Ho chiuso una carriera davvero bella. Nelle ultime ore l’ho ripercorsa tutta, penso sia normale pensare ad ogni singolo successo…“. Per esempio la semifinale di ritorno della Champions League 2002-2003 contro l’Inter, di cui ieri si è celebrato il decennale: “Penso che in quelle occasioni provi sensazioni che non puoi dimenticare. Ricordo benissimo la tensione che c’era in quei giorni, ma anche la voglia che avevamo di vincere e di andare in finale“.

Brocchi ha voluto ricordare anche l’amico Claudio Lippi, scomparso prematuramente qualche mese fa: “Era un ragazzo con cui avevo un rapporto particolare, anche dopo che ho lasciato il Milan ci sentivamo. È stata una notizia terribile. Posso ricordarlo solo come una bellissima persona, verso cui c’era grande stima e affetto e con il quale ho condiviso tanti bei momenti“.

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