In un’intervista riportata stamane da La Gazzetta dello Sport Galliani ha detto la sua sulle strade da intraprendere per riportare il calcio italiano ai livelli che gli competono: “Serve innanzitutto una nuova impiantistica sportiva, per questo è d’obbligo un’approvazione in tempi rapidi della legge sugli stadi per colmare l’handicap che abbiamo col resto d’Europa. Non possiamo più permetterci di essere indietro su un elemento così strategico per ogni singolo club e per l’intero sistema calcio italiano. Strutture moderne e concepite anche in chiave business possono determinare maggiori ricavi e un ritorno del pubblico. Lo stadio rappresenta il fulcro di un nuovo concetto di relazione con gli sponsor e i tifosi; manca appunto solo il passaggio legislativo.”
Il secondo step, invece, riguarda il potenziamento dei vivai: “È una via obbligata, ancor più necessaria in un momento di crisi economica del Paese. Scovare e coltivare giovani talenti in casa significa poter programmare a medio e lungo termine, significa attuare una politica societaria che consenta anche dei risparmi. Baresi e Maldini sono un esempio chiarissimo di cosa significa puntare sul proprio vivaio: calciatori uomini che incarnano i valori del club e che ne diventano bandiere. Oggi abbiamo De Sciglio, un ragazzo molto promettente che gioca in prima squadra dopo aver fatto la trafila nelle nostre giovanili. Si tratta di veri e propri investimenti.”
Infine il mercato, non quello tecnico però: “Aumento dei ricavi commerciali attraverso l’esplorazione di nuovi mercati nel mondo, con innovative strategie commerciali e marketing. Investire sul brand, valorizzare il proprio marchio sono gli spunti di partenza per poter poi avviare una politica di sviluppo commerciale a livello internazionale. E nell’era della globalità risultano determinanti anche le iniziative digitali che permettono di raggiungere molti milioni di persone in ogni continente.”