Gianpaolo Pazzini – Foto

Fino alla scorsa stagione il Milan aveva ben 7 attaccanti. Ma a giugno sono andati via Maxi Lopex e a luglio Zlatan Ibrahimovic. Filippo Inzaghi ha invece intrapreso la carriera di allenatore degli allievi rossoneri (buon lavoro, Pippo!).

A conti fatti, mancano ben tre attaccanti. Ecco perché è chiaro che almeno un centravanti sarà acquistato. La cessione di Ibra al Psg pesa ancora. Dove trovare uno che ti fa quasi 30 gol in Serie A? Facile, non esiste: a meno che non prendi Cristiano Ronaldo o Messi. Pura utopia. La realtà è ben più tetra per i fan del diavolo, visti i nomi che il calciomercato propone.

A lungo si è parlato di Alessandro Matri, che però è sempre più destinato a rimanere nella Juventus. L’ipotesi Quagliarella non è mai decollata. Molto più concreta quella che porta a Marco Borriello, di cui la Roma si libererebbe anche a parametro zero. E pensare che appena due anni fa, i giallorossi spesero 10 milioni di euro per strapparlo al Milan…

Adriano Galliani sembra comunque preferire Gianpaolo Pazzini. L’ex punta di Atalanta, Fiorentina e Sampdoria non rientra più nel progetto tecnico dell’Inter. I nerazzurri, però, non hanno trovato acquirenti credibili. Ecco perché, secondo la Gazzetta dello Sport, Moratti sta pensando di sbarazzarsi di Pazzini rescindendo il contratto. E pazienza se il “pazzo” ha ancora 27 anni. L’idea piace molto al Milan, sempre più proiettato sui parametri zero. Galliani, però, deve fare i conti con la Juventus: anch’essa pensa seriamente all’ex atalantino.

Il nome di Pazzini, come quello di Borriello, non fa certo impazzire i tifosi del diavolo, ormai rassegnati a una stagione di mediocrità. A riaccendere la passione, potrebbe essere solo il ritorno di Ricardo Kakà, anche se c’è molto pessimismo. Il Real Madrid non lascerà andare via il brasiliano gratis. Anche il Galatasaray è piombato su Kakà, che però difficilmente accetterebbe di andare a giocare in Turchia. Il sogno del sudamericano è quello di tornare protagonista, magari nel Milan. Ma al momento, sembra solo, appunto, un sogno.

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