Appena due mesi fa, quella di Massimiliano Allegri (nella foto) era la panchina più traballante della Serie A. Non passava giorno in cui i giornali e i siti non parlavano dell’esonero del tecnico e della sua sostituzione con Tassotti o Rijkaard o Van Basten.
Ma il successo in campionato contro la Juventus, oltre alla sofferta qualificazione agli ottavi di Champions League, hanno cambiato tutto. Oggi il Milan è quarto, ad appena tre punti dalla Lazio. La Juventus dista 12 punti – è vero – ma tale distacco è rimasto pressoché invariato rispetto all’inizio choc del campionato rossonero. In poche parole: il Milan ha ormai una media da scudetto, anche se il titolo è pura utopia.
Grande protagonista della risalita è indubbiamente Massimiliano Allegri, capace di tenere duro nei momenti più difficili e, soprattutto, di valorizzare i giovani come Niang, El Shaarawy e De Sciglio. Gente che, non dimentichiamolo, fino a poco tempo fa nessuno conosceva.
La Roma, che ha appena cacciato Zeman, vorrebbe proprio Allegri per rinascere. Lo stesso Napoli ha pensato al tecnico rossonero per il dopo Mazzari. Ma la volontà di Allegri è quella di rimanere, almeno fino al giugno del 2014.
“L’interessamento di un club come la Roma fa piacere e certifica l’apprezzamento del mio lavoro – ha detto il livornese. Mi rende orgoglioso ma sto bene al Milan”. E nel Milan, Allegri, avrà più poteri. Si raccorderà direttamente col settore giovanile, sarà una sorta di supervisore. Il club rossonero, infatti, punta a inserire sempre più elementi del vivaio nella prima squadra. L’obiettivo è quello di “produrre” tanti Mattia De Sciglio, il difensore cresciuto nella Primavera e che è ormai titolare. Il suo valore di calciomercato è già compreso tra i 5 e i 10 milioni di euro.