Canovi: “Quelli come Raiola sono il male del calcio, c’è un inquinamento notevole”

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Lezione di calcio dell’avvocato Dario Canovi, recentemente ospitato sulle colonne di Fantagazzetta per una suggestiva intervista a proposito di Alessandro Nesta.

Canovi, che nella serata di ieri ha preso parte alla trasmissione La partita perfetta su ReteSport, ha rievocato gli incontri e le vicende che hanno costellato la sua parabola all’interno del panorama calcistico, dispensando poi un parere sul duo Raiola-Balotelli e sull’effettiva trasparenza del football di casa nostra.

Questa l’opinione sul rapporto fra Raiola e SuperMario: “Io credo che ci sia una simbiosi. Raiola lo conobbi quando gestiva una pizzeria, fui colpito dal suo modo di parlare l’italiano. Ora lo parla molto meglio… Ha un’indubbia capacità, è uno che investe molto nel calcio. Come Jorge Mendes (procuratore di Mourinho, Cristiano Ronaldo e Falcao, ndr), che possiede mezzo calcio europeo, e che già da giocatore sapeva cosa avrebbe fatto da grande: pagò ai compagni di squadra il premio pur di raggiungere alcuni risultati, gestiva già un locale notturno. Lui è più un industriale del calcio. Invece Raiola… Non è una persona che amo, lo disistimo nel modo più assoluto, anzi. E’ uno dei mali del calcio, è uno che pensa più all’interesse proprio che del suo assistito, ne ho le prove. Anche se non è il solo”.

Non meno schietto il parere sul sistema calcio, che paga gli interessi di intermediari e procuratori, colpevoli di far lievitare i costi dei cartellini e dei trasferimenti: “Non c’è trasparenza. C’è un inquinamento notevole, un conflitto di interessi, per così dire: ci sono molte connivenze, tra alcuni procuratori e molti presidenti. Perché un grande un club per acquisire le prestazioni di un giocatore ha bisogno sempre di quel procuratore o di quell’agente? Non sarebbe più semplice che il direttore sportivo o il presidente di quel club si rivolgesse al suo collega dell’altra squadra chiedendogli il giocatore? Ma io mi chiedo: i giornali li leggo solo io o anche la Fifa? Platini ha qualcuno che gli traduce i giornali? Il calcio da un punto di vista economico è molto peggiorato: troppe collusioni tra agenti, agenzie, intermediari, mediatori. I costi così aumentano, si leggono certe cifre spropositate, nettamente superiori al valore dei giocatori… E allora dove vanno a finire quei soldi in più?”.

La morale è quanto mai avvilente: “Il calcio una volta era più casareccio, ma una stretta di mano contava. Oggi non contano nemmeno i contratti”.

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