Canale Milan
di Ezio Azzollini
Milan bloccato a Catania, Juventus a -2, Inter a -20: è il finimondo, parrebbe. Titoloni, Juventus già col verde dello scudetto cucito sul petto, ansie e paure. Guardando più attentamente la situazione, qualche considerazione di quelle non da velina, ma da chi abbia voglia di capire di più del momento è d’obbligo.
E non parliamo (non ancora) del secondo gol fantasma, dei 5 punti (4 sottratti ai rossoneri, 1 di cui beneficia la Juventus) con cui la classifica è stata stuprata da gol non visti, né dei fuorigioco fischiati al Milan al Cibali, né di quello non fischiato allo Stadium a Bonucci.
Parliamo di una constatazione, tanto per cominciare: è la prima volta da metà gennaio, la seconda in assoluto nell’anno dei Maya, che la Juventus rosicchia punti al Milan, al netto, ovviamente, dei recuperi. Per giunta, in una giornata incastonata tra andata e ritorno dei quarti di Champions: magari è un po’ presto per le ansie del tifo rossonero, e magari sono fattori che gli opinionisti la cui opinione è cambiare opinione ogni quarto d’ora su chi sia la favorita per il titolo dovrebbero considerare.
Oltre a tutto il resto, ovviamente. Oltre a quello di cui al paragrafo due: il Milan è stanco ed arrabbiato. Il Milan è conscio del fatto che, mettendo un attimo da parte i condizionamenti a mezzo stampa della classe arbitrale da parte di chi, per dirla con Allegri, dovrebbe aver finito le parole a questo punto, con la semplice adozione di giudici di linea sarebbe 7 punti avanti alla Juventus. “Shit appens”, recitavano degli adesivi da parafango molto in voga, qualche decennio fa, sulle vetture d’oltreoceano. Capita, appunto. E’ che quando inizia a capitare un po’ troppo spesso, rischi di non prenderla con la stessa filosofia d’un adesivo.
Capitolo Barça: tutto potrà essere, l’ incertezza è l’unica certezza, mentre il Milan è in volo per la Spagna. Assieme ad un altro elemento certo: c’è una squadra che il Barcellona soffre, e si chiama Ac Milan. E non è necessario arrivare alla finale di Atene, ma è sufficiente constatarlo solo negli ultimi anni. Molti pareggi, e nell’ultimo lustro quando il Barcellona ha vinto, in due occasioni (non duemila), lo ha fatto sempre di misura, e mai al Camp Nou. Persino nel trofeo Gamper: c’è un 1-1, nell’estate del 2010, con gran gol di Pippo Inzaghi. E’ una partita nel mezzo di altre due sfide a squadre nostrane, nel trofeo di casa blaugrana: nel 2009, 5-0 all’Inter, nel 2011 5-0 al Napoli. Sì, il Milan è davvero l’ultima delle squadre italiane, e forse europee, che Guardiola avrebbe voluto incontrare. Ma questo lo sappiamo fin dal giorno del sorteggio.
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