La sconfitta contro il Sassuolo maturata domenica scorsa alle 15 ha avuto strascichi anche nei giorni successivi. Il motivo è presto detto: secondo Alessandro Alciato di Sky Sport Mihajlovic avrebbe deciso, in seguito alle continue critiche di Berlusconi, di lasciare Milano a fine stagione. Allo stesso modo il proprietario del Milan vorrebbe sostituire l’allenatore serbo con qualcuno che abbia idee di gioco più vicine alle sue, insomma, che faccia giocare il Milan come la sua Edilnord. A poco o nulla sono valse le smentite di rito di Mihajlovic e quelle della società affidate a organi di comunicazione ufficiali, è già partito il toto allenatore. In testa in questi primissimi exit-poll troviamo Di Francesco, Donadoni, Montella e la sempreverde ipotesi Brocchi, allenatore già a libro paga del Milan, il che, nell’attuale ottica sparagnina della società, è un vantaggio non indifferente. In tutto ciò i tifosi cosa pensano? Inutile girarci intorno, la maggioranza del tifo rossonero è dalla parte di Mihajlovic per diversi motivi. Il primo, il più di buon senso, è strettamente connesso al valore della rosa: con una squadra così mal assortita e mediocre non si poteva pensare di andare oltre questa posizione di classifica. Il secondo motivo riguarda invece l’indole del serbo, per molti uomo vero, intransigente con chi non si impegna, concreto e combattivo con chiunque voglia il male del Milan.
A mio avviso le posizioni dei tifosi rossoneri sono più logiche di quelle della società, fermo restando che come vado ripetendo da inizio stagione ritengo Mihajlovic un tecnico ampiamente sopravvalutato e poco più che mediocre. A seconda dei casi, delle stagioni e degli avvenimenti, i supporter del Milan (anche noi, nel nostro piccolo) in mancanza di figure che facciano feroce opposizione alle strategie societarie tendono a schierarsi a favore del tartassato di turno. Anni fa fu Leonardo, poi Seedorf, oggi Mihajlovic. Senza trascurare de Jong. Il rifiuto del capro espiatorio è totale, e questo caso non fa eccezione. È giusto affermare che con questa rosa non si potessero ottenere risultati clamorosamente migliori degli attuali, così com’è corretto sostenere che non è certo Mihajlovic la rovina del Milan. È però mia convinzione che, escluso Brocchi, gli allenatori citati poco fa siano superiori al serbo, e che quindi cambiare in meglio sia sempre positivo. Nemmeno Montolivo e Honda possono essere definiti come le uniche rovine del Milan, ma tutti noi li cambieremmo immediatamente con Biglia e Candreva. Allo stesso modo Sinisa è a mio parere inferiore a Di Francesco, che con in mano una rosa non certo superiore a quella rossonera è a 3 punti dal serbo. Esempi così ce ne sono a decine: Sarri e Giampaolo all’Empoli, Donadoni al Bologna e al Parma, Ventura al Torino: tutti tecnici che in questa stagione o in quelle passate sono stati in grado di dare gioco e risultati a compagini che rispetto al Milan non avevano nulla in più, in alcuni casi chiudendo il campionato davanti o in nostra prossimità. È però su questo punto, su questo ragionamento, che è evidente il parossismo di cui sono in preda in via Aldo Rossi e Arcore.
Un altro allenatore potrebbe anche portare alla causa milanista qualche punto in più, prezioso per la qualificazione diretta in Europa League. Con qualche miracolo e tantissima fortuna potrebbe anche far lottare questi ronzini per il terzo posto, ma nulla potrà mai cambiare a fondo senza un mutamento radicale delle strategie societarie, e questa metamorfosi non potrà mai compiersi finché i vertici rossoneri rimarranno questi. Cambiare Miha per un allenatore di maggior qualità, in grado magari di far giocare meglio la squadra sarebbe una mossa intelligente? Assolutamente, senza il minimo dubbio. Questo allenatore non potrà però mai, mai e poi mai, far tornare il Milan una squadra davvero temibile in Italia o tantomeno in Europa, come invece era un tempo. Per far ciò servono anche giocatori di un certo livello, strategie intelligenti, produttive, concrete. A Napoli Sarri ha permesso ai partenopei, in larga parte gli stessi di un anno fa, di passare dal 5º posto ad un probabile 2º, ma è stato capace di tale impresa anche perché gli azzurri da anni si muovono sul mercato con grande raziocinio. Non a caso in un decennio sono passati dalla Lega Pro a giocarsi lo Scudetto. A Milano la convinzione è invece un’altra, cioè quella per cui infarcire la rosa con parametri zero e mediocri mestieranti sia l’unico modo di far mercato, lasciando poi al proprietario il compito di silurare l’allenatore di turno. Mihajlovic rimane criticabilissimo, e spesso siamo stati noi stessi i primi a farlo, ma chi è ancora più criticabile e chi in confronto al serbo ha maggiori responsabilità e quindi maggiori colpe è chi gestisce e chi ha la proprietà di questa fabbrica di mediocrità che si chiama Milan. Licenziare Mihajlovic mi va bene, ma non dimentichiamo che coloro che lo cacceranno sono i primi che dovrebbero essere allontanati.
In “onore” degli asini che ci ritroviamo nella nostra squadra del cuore, la ricetta tipica veronese (diffusissima anche nel mantovano) di oggi è maccheroncini allo stracotto d’asino.
Ingredienti
800 gr di maccheroni
Sugo
500 gr di polpa di asino
100 ml di vino rosso
1/2 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
brodo di carne
cannella, alloro, rosmarino, salvia, chiodi di garofano, sale e pepe
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
olio EVOPer la marinatura
1 carota
1 gamba di sedano
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
vino rosso
sale grosso, grani di pepe, stecca di cannella, chiodi di garofano, bacche di gineproAltro
burro
pannaPreparazione
Tagliate la carne in pezzi dalle dimensioni di circa 2 cm, metteteli in un recipiente e ricoprite il tutto con il vino rosso.
Aggiungete la carota, il sedano e la cipolla tagliati grossolanamente, un poco di sale grosso e gli aromi e lasciate marinare per 12 ore.Togliete la carne dalla marinatura e arrosolatela in una pentola a fuoco vivace con un filo d’olio.
Intanto in una padella a parte fate rosolare le verdure tritate finemente e lo spicchio d’aglio anch’esse con un poco di olio.
Quando si sarà asciugata tutta l’acqua che la carne rilascia durante la cottura, salate e insaporite con gli aromi ed aggiungete le verdure.
Versate il vino e lasciatelo evaporare.
Coprite la carne con il brodo e portate a ebollizione.Lasciate cuocere a fuoco moderato per circa tre ore a pentola coperta, mescolando ogni tanto per evitare che si attacchi.
Una volta che si sarà raffreddata, tagliate finemente la carne, e scaldatela in una padella con una noce di burro, un paio di cucchiai di panna e, se necessario, un goccio di brodo o di acqua di cottura della pasta.
Cuocete i maccheroni in acqua bollente salata, scolateli, fateli saltare nella padella con lo stracotto per qualche secondo a fuoco vivace.
Servite i maccheroni con stracotto d’asino guarniti con prezzemolo tritato e, a piacere, grana padano grattugiato.
Suggerimenti
Potete far cuocere lo stracotto un po’ di più, in modo che si sfaldi e sia più morbido da tagliare
Ottimi anche serviti con abbondante grana grattugiato
Le giuste porzioni per la pasta vanno dagli 80 ai 100 gr a testa. In questa ricetta 800 gr sono una porzione abbondante
Buon appetito!
Fabio
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