di Ezio Azzollini
S’è letto da qualche parte che con il mani-schiena-fianco-tutto di Isla, il gol di Muntari è cancellato. Se avete due o tre vite di tempo e di Milan-Juventus, promettiamo di metterci tutto l’impegno possibile, per cancellarlo. Ma, fino ad allora, che nessuno s’ardisca di mischiare lo zucchero col sale estratto, essiccato, speziato, e aromatizzato con l’aggiunta di altro sale. Che ci si faccia il piacere, per cortesia.
Come chiedevamo, Milan-Juventus restituisce un barlume di vero Milan, squadra cosciente dei propri limiti, ma se non altro dotata di due zebedei quadrati così. E occhio, cabarettisti del lunedì mattina: è una squadra di ventenni che sta acquisendo personalità.
I migliori sono De Sciglio ed El Shaarawi, e se la personalità e l’impegno saranno sempre questi, il triennio preannunciato da Silvio Berlusconi per aprire un nuovo ciclo sarà un pizzico più gestibile da parte dei tifosi rossoneri senza far ricorso a cicuta a atti più leggeri di masochismo.
E’ stato un bel Milan, per quanto bello possa essere questo Milan: senza indugiare in trionfalismi controproducenti, i rossoneri si sono regalati in cinque giorni gli ottavi di Champions e la vittoria in una sfida che erano stati incapaci di vincere un anno fa, in quattro occasioni, da campioni d’Italia, con campioni d’Italia in squadra. Vero è che persino Leonardo ha vinto a Madrid e che una rondine non fa primavera, e che lavoro non c’e n’è e piove governo ladro, ma quanto ci volessero cinque giorni così ce lo dice la pancia e la pelle. E il cuore: è questa la gradita novità che sa di amarcord quasi dimenticato. Il cuore.
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