Creste alte e nostalgia canaglia

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Immagine dolorosa e nostalgia canaglia

Come ogni settembre, quando uno comincia a gustarsi il campionato e inizia a ‘carburare’, arriva la solita pausa bisettimanale dedicata alla Nazionale, impegnata in due imperdibili impegni contro la Bulgaria (orfana di mister coerenza Berbatov) e la temibilissima rappresentativa maltese. Insomma due partite con l’attrattiva di un film cecoslovacco sottotitolato in finlandese. La presenza di tre rossoneri (Acerbi, Pazzini e Nocerino) non risveglia comunque in me eccessivo interesse. Anzi sono contento che il mio nuovo idolo, il Tagliaerba Nigel De Jong sia stato ignorato da Van Gaal e possa prendere confidenza con la squadra e l’ambiente durante queste due settimane.

Reduci dalla vittoria di Bologna, che ha avuto il non trascurabile pregio di consentire all’ambiente di affrontare la sosta con maggiore serenità, ci ritroviamo con i soliti problemi di infortuni muscolari. Sembra un problema atavico ed irrisolvibile e qualcuno dovrebbe dare una spiegazione in proposito: dopo l’ “ecatombe” dello scorso anno non può essere solo sfortuna.

Nel vuoto pneumatico delle settimane di pausa, l’intervista di El Shaarawy per Max è stata percepita con estrema severità dai tifosi rossoneri che si sono scatenati in giro per il web. I giudizi sono molto severi. Secondo me dimentichiamo troppo velocemente che si tratta di ragazzi di 20 anni, con tutti i pregi e difetti della loro età. E sono persone che vivono la propria epoca, e che se dicono ‘per cuccare vado su Facebook’ non fanno altro che tenere le scarpe nella loro epoca storica e avere atteggiamenti in tutto e per tutto simili a quelli di moltissimi loro coetanei. In più invito tutti a considerare, come sempre si dovrebbe fare quando si parla di media, il mezzo per cui l’intervista è stata rilasciata. Max è tutto tranne una rivista sportiva ed è ovvio che il taglio dato sia quello più gossipparo e frivolo, al di là delle intenzioni o meno dell’intervistato.

Secondo me siamo tutti un po’ delusi dalle prestazioni e dalla mancata esplosione del Faraone, che ci porta a giudicare in modo severo anche esteriorità (la cresta, i tatuaggi, ecc) che nulla hanno a che vedere col fatto tecnico. Sono sicuro che se Stephan dovesse inanellare ottime prestazioni ed essere decisivo, tutti ci dimenticheremmo in fretta del nostro essere bacchettoni, delle critiche alla cresta, alle sopracciglia, al suo uso di Facebook, ecc. Diventiamo tutti un po’ rompiscatole e tendenti a giudizi troppo severi su vicende marginali (look e similia) quando un nostro giocatore non rende quando auspicato.

Attendiamo quindi anche la prestazione del nostro ragazzotto (e anche di De Sciglio, decisamente più acqua e sapone dell’ italoegiziano e in clamorosa rampa di lancio tanto da aver sfiorato la Nazionale maggiore) nella partita dell’Under 21 azzurra.

Faccio solo un piccolo passo indietro alla partita di Bologna per sottolineare con preoccupazione la partita estremamente negativa di Nocerino, che sembra soffrire di estrema nostalgia di uno come Ibra, che secondo alcuni sprovveduti tifosi rossoneri era la causa del gioco poco fluido del Milan e invece era la fonte delle gioie anche di compagni (come Antonio) che ne sfruttavano le immense doti. E vedere Zlatan già furoreggiare in Francia da un lato non mi stupisce, dall’altro fa crescere la nostalgia canaglia, in me ma credo anche in molti altri, Noce compreso.

Raoul Duke

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