
Negli anni ’90 le squadre italiane facevano incetta di trofei europei ed erano sempre protagoniste: “Avevamo sette grandi sorelle: Juventus, Inter, Milan, Roma, Fiorentina, Parma e Lazio. C’erano grandi giocatori, di gran lunga superiori a quelli che offre oggi la serie A. Le famiglie Moratti e Berlusconi investivano in maniera continuativa, mentre oggi incontrano grandi difficoltà”. Maldini pone l’attenzione anche sul mercato del falso, che in Italia purtroppo spopola sottraendo inevitabilmente risorse vitali per i club: “Fuori allo stadio di San Siro si trova ancora chi vende merchandising contraffatto, mentre negli altri club europei tutto ciò che ruota intorno allo stadio serve per rimpinguare le casse delle società”.
Altro problema del calcio italiano è rappresentato dagli stadi: vecchi, scomodi ed obsoleti. Inoltre sono pochissimi i club che posseggono stadi di proprietà e non possono gestirli come vogliono: “Gli stadi italiani sono ormai impianti vecchi che necessitano di essere rimodernati. Dobbiamo prendere esempio dall’estero, dove le leghe guadagnano dallo sport e non ci perdono. Ognuno sta perdendo soldi nel calcio italiano e questo è pazzesco”. L’unica nota positiva è la riscoperta dei vivai e la valorizzazione dei settori giovanili: “E’ l’unico frangente positivo. Stiamo finalmente valutando i giovani, e questa era una cosa che non succedeva da molto tempo”.