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Crudeli: “Il Milan ha dimostrato entusiasmo, ma manca un leader. Vogliamo fatti e non parole”

SPAZIO NUDEO E CRUDELI (SpazioMilan)

Dopo una pausa più autunnale che estiva, in cui colpi di scena (e colpi di testa), sono stati all’ordine del giorno, siamo tornati a parlare con il tifoso rossonero per eccellenza, Tiziano Crudeli.

Tiziano, il primo Milan della stagione conquista il triangolare e vince sulla Juve in questo Trofeo Tim. Cosa pensa della squadra messa in campo da Inzaghi?
“Quello che mi è piaciuto di più è stato l’entusiasmo dei ragazzi e del Mister. Il clima era euforico e cominciare con la carica positiva giusta è fondamentale.  I ragazzi avevano forza sull gambe e tanta voglia di tornare a sognare, in campo si sono divertiti e spero che non sia stata solo una sporadica coincidenza. Inoltre, son0 stato piacevolmente stupito da Honda. Come ho sempre detto, se il  Milan gioca da squadra non c’è bianconero che può fermarlo (ride)”.

Spazio al mercato. Se fosse Lei ad allenare la rosa e avesse pochi minuti per scegliere un solo giocatore che sappia fare la differenza, chi sarebbe?
“In realtà, nessuno di quelli a cui il Milan si è interessato mi fa impazzire. Sono tutti giocatori molto validi, con enormi potenzialità e di indubbio talento. Ma ricordiamoci che il Milan ha bisogno di tornare ai vertici, di riconquistare la fiducia dei tifosi e anche se il percorso sarà ancora molto lungo alla base ci vuole qualcuno che sappia essere anche e soprattutto un leader, non semplicemente un bravo giocatore. Non basta. Per fare la differenza c’è bisogno di una combinazione perfetta di fattori: talento, tecnica, professionalità, passione e sacrificio. E francamente nessuno dei nomi fatti in precedenza possiede tutti questi fattori. Se mi chiede chi farebbe per il Milan adesso, fatico a risponderle. E’ troppo presto, ma io penso che un potenziale leader stia già indossando la maglia rossonera. Mi esporrò in seguito però”.

Cosa pensa della partenza di Balotelli? forse se l’aspettavano un po’ tutti.
Io posso dire di essere sollevato. Al Milan ha portato più scompiglio che beneficio e una squadra che si deve formare ha bisogno di stabilità e serenità anche e soprattutto negli spogliatoi. In più Balotelli non aveva più voglia, la sua storia con il Milan non avrebbe potuto mai avere un lieto fine. Erano solo affari, anche se dirlo può apparire molto crudo. Alla maglia non è mai stato attaccato ed essere messo sul patibolo quotidianamente non ha certo aiutato né lui né la società. Il Milan ha bisogno di fiducia per ripartire e Balotelli non è mai stata la scelta giusta, nonostante l’indubbio talento”.

In casa Milan sembra finalmente esserci un grande ottimismo. Ma a conti fatti, pensa che sia davvero cambiato quanto basta per riportare il Milan in vetta o rimangono chiacchiere da ottimi oratori?
Ho imparato a non fidarmi più molto di quello che si va leggendo o ascoltando. La fiducia va guadagnata, così come il tutto esaurito degli abbonamenti, volendo essere più cinico. I tifosi scalpitano ma sono arrabbiati e tutta casa Milan è sotto i riflettori. Posso ritenermi già molto soddisfatto se quest anno venisse mantenuto tutto quello che è stato detto. Se non restasse tutto un mero impasto di parole ben calibrate e ripetute a gran voce. Se il Milan vuole ripartore deve farlo dalle basi, dal modo di porsi ai tifosi senza promettere grandi ritorni alla celebrità quando forse, tutto resta ancora molto confuso”.

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Dopo una pausa più autunnale che estiva, in cui colpi di scena (e colpi di testa), sono stati all’ordine del giorno, siamo tornati a parlare con il tifoso rossonero per eccellenza, Tiziano Crudeli.

Tiziano, il primo Milan della stagione conquista il triangolare e vince sulla Juve in questo Trofeo Tim. Cosa pensa della squadra messa in campo da Inzaghi?
“Quello che mi è piaciuto di più è stato l’entusiasmo dei ragazzi e del Mister. Il clima era euforico e cominciare con la carica positiva giusta è fondamentale.  I ragazzi avevano forza sull gambe e tanta voglia di tornare a sognare, in campo si sono divertiti e spero che non sia stata solo una sporadica coincidenza. Inoltre, son0 stato piacevolmente stupito da Honda. Come ho sempre detto, se il  Milan gioca da squadra non c’è bianconero che può fermarlo (ride)”.

Spazio al mercato. Se fosse Lei ad allenare la rosa e avesse pochi minuti per scegliere un solo giocatore che sappia fare la differenza, chi sarebbe?
“In realtà, nessuno di quelli a cui il Milan si è interessato mi fa impazzire. Sono tutti giocatori molto validi, con enormi potenzialità e di indubbio talento. Ma ricordiamoci che il Milan ha bisogno di tornare ai vertici, di riconquistare la fiducia dei tifosi e anche se il percorso sarà ancora molto lungo alla base ci vuole qualcuno che sappia essere anche e soprattutto un leader, non semplicemente un bravo giocatore. Non basta. Per fare la differenza c’è bisogno di una combinazione perfetta di fattori: talento, tecnica, professionalità, passione e sacrificio. E francamente nessuno dei nomi fatti in precedenza possiede tutti questi fattori. Se mi chiede chi farebbe per il Milan adesso, fatico a risponderle. E’ troppo presto, ma io penso che un potenziale leader stia già indossando la maglia rossonera. Mi esporrò in seguito però”.

Cosa pensa della partenza di Balotelli? forse se l’aspettavano un po’ tutti.
Io posso dire di essere sollevato. Al Milan ha portato più scompiglio che beneficio e una squadra che si deve formare ha bisogno di stabilità e serenità anche e soprattutto negli spogliatoi. In più Balotelli non aveva più voglia, la sua storia con il Milan non avrebbe potuto mai avere un lieto fine. Erano solo affari, anche se dirlo può apparire molto crudo. Alla maglia non è mai stato attaccato ed essere messo sul patibolo quotidianamente non ha certo aiutato né lui né la società. Il Milan ha bisogno di fiducia per ripartire e Balotelli non è mai stata la scelta giusta, nonostante l’indubbio talento”.

In casa Milan sembra finalmente esserci un grande ottimismo. Ma a conti fatti, pensa che sia davvero cambiato quanto basta per riportare il Milan in vetta o rimangono chiacchiere da ottimi oratori?
Ho imparato a non fidarmi più molto di quello che si va leggendo o ascoltando. La fiducia va guadagnata, così come il tutto esaurito degli abbonamenti, volendo essere più cinico. I tifosi scalpitano ma sono arrabbiati e tutta casa Milan è sotto i riflettori. Posso ritenermi già molto soddisfatto se quest anno venisse mantenuto tutto quello che è stato detto. Se non restasse tutto un mero impasto di parole ben calibrate e ripetute a gran voce. Se il Milan vuole ripartore deve farlo dalle basi, dal modo di porsi ai tifosi senza promettere grandi ritorni alla celebrità quando forse, tutto resta ancora molto confuso”.

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