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Quattro le partite in programma nel primo matchweek degli ottavi di Champions League e se di quello che è a tutti gli effetti il big match degli ottavi, Milan – Arsenal, abbiamo ampiamente parlato, ci occupiamo come sempre nella nostra rubrica delle altre tre gare in programma.
La prima vedeva i campioni in carica del Barcellona in campo a Leverkusen e, come per il Milan, qualificazione pressochè ipotecata per le due squadre del girone H con possibile rivincita già dal prossimo turno. Non inganni comunque il 3-1 contro la sesta forza della bundesliga perché comunque il Barcellona mi è sembrato meno “marziano” del previsto.
Non bastassero i 10 punti a separarli dalla vetta della liga, i catalani hanno infatti giocato un primo tempo inguardabile salvo farsi vedere nel secondo riuscendo a segnare tre gol in contropiede su giocare individuali. La mia sensazione personale rimane quella della fine inesorabile di quel gruppo che ha vinto tutto a cui ci via via questa squadra si sta avvicinando: non c’è più il gioco corale di Guardiola in cui tutti si facevano vedere ma una serie di giocate individuali che permettono di risolvere le partite ai catalani: finché il Leverkusen non si è scoperto infatti il Barcellona ha faticato ed è solo quando, forse credendoci troppo, i bavaresi si sono fatti avanti, che Sanchez ha voluto colpire. La partita mi ha ricordato per certi versi quella del Milan a Udine – il gioco (e il non gioco del primo tempo) espresso è lo stesso e la modalità risolutiva idem. Cosa ci manca quindi per competere coi catalani? Semplicemente soldi – tanti soldi ma di questo ne abbiamo già parlato abbondantemente.
Le due partite “meno attraenti” di questa prima fase vedevano invece in campo Lione – APOEL e Zenit – Benfica, entrambe risolte con le squadre di casa vincenti per un solo gol con i portoghesi leggermente favoriti in virtù dei due gol segnati fuori casa. Non so se la favola dei ciprioti sia finita, ma la sensazione è chi pescherà la vincente di questo scontro può già considerarsi in semifinale. Troppo poca cosa questo Lione visto con i ciprioti, con Yohann Gourcuff che si concede la palma di peggiore in campo non facendo rimpiangere nessuno dei 15 milioni con cui ce ne siamo liberati, più pericolosi invece Russi e Portoghesi che tutto sommato hanno comunque presentato difese poco guardabili.
Tornando invece a casa nostra, i quattro gol all’Arsenal sono l’evidente dimostrazione che con i giovani e la programmazione non si va da nessuna parte: piaccia o non piaccia l’Arsenal non alza un trofeo importante da quasi otto anni, da quella Premier League del 2004 che concluse imbattuto. Impossibile in questo calcio pensare di lasciar crescere giovani e rimanere ad altissimi livelli: l’Arsenal è diventato un’altra Udinese, con la sostanziale differenza che i gunners erano a tutti gli effetti una big inglese nei primi anni 2000. Ricordatevi di questa partita quando vi parleranno di programmazione o vi faranno credere che avere 20enni in squadra vi trasformerà automaticamente in una squadra di fenomeni: molto spesso non basta e la parola “programmazione” è un abuso con il quale ci si riempie la bocca quando si vuole criticare senza proporre alternative valide.
Tornando alla massima competizione Europea io continuo a vedere favorito il Real di Mourinho ancora prima del Barcellona. I madridisti hanno forse, però, un problema psicologico da risolvere: sono più forti ma ancora non lo sanno. Troppi timori reverenziali visti nelle partite tra le due squadre in Liga con il Real Madrid finito penalizzato oltre ogni modo. Per il resto la partita di martedì conferma quello che per noi può essere un sogno: con le due squadre di Manchester fuori dal torneo e un Chelsea che vedo in serio pericolo col Napoli, sognare la finale di Monaco non è impossibile – basta avere un po’ di fortuna nel sorteggio dei quarti e sperare che le due spagnole siano dall’altra parte del tabellone.
Si apre invece, ufficialmente, la crisi del calcio inglese che dopo aver portato 9 squadre nelle prime 4 tra il 2007 e il 2009 rischia di trovarsi col solo Chelsea agli ottavi di Finale. Era forse inevitabile passando da un sistema in cui anche le piccole come in Italia hanno voluto avere la loro fetta di ricavi sui diritti TV. Questo però porta la coppa ad un confronto, probabile, tra le due superpotenze spagnole, che rimangono irraggiungibili per i motivi sopracitati, e mi chiedo quanto potremo aspettare prima che la UEFA cominci a prendere provvedimenti contro il loro strapotere economico: il FFP non ridurrà infatti alcuna differenza, ma, anzi le farà aumentare esponenzialmente.
Post Originale:
Destinazione Monaco – 11° puntata: due dentro, due incerte