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Riprendo con questo post la rubrica “Destinazione Monaco”, dopo che la settimana scorsa mi trovavo in ben altri lidi (più precisamente, in una città sede di un ottavo di Champions e che, a differenza di quanto detto da Diavolino nello scorso post, non è in Baviera). Avrei di sicuro preferito riprendere raccontando di una giornata più divertente, piena di gol e di giocate spettacolari: ma tant’è, le prestazioni viste in questi giorni non fanno che confermare la mia convinzione che, se non si fanno cazzate, andare lontano in questa Champions’ non è una chimera.
Si inizia da martedì, e precisamente da martedì pomeriggio: il CSKA blocca il Real Madrid sull’1-1. Non basta Cristiano Ronaldo per gli spagnoli, i moscoviti pareggiano rocambolescamente al 95° minuto con una rete di Wernbloom. Ma la pratica della qualificazione non sembra tanto difficile per il Real: certo che, al ritorno, su certe disattenzioni non si può assolutamente transigere. O si finisce come le due di Manchester. Nemmeno i madrileni, comunque, sono sembrati la squadra che sta dominando la Liga: nelle partite secche hanno ancora una marcia in meno rispetto ai loro diretti rivali spagnoli.
Ma il match-clou del martedì è ovviamente Napoli-Chelsea: supportati, più che dal comunque caloroso pubblico del San Paolo [che continua a fracassare i cosiddetti su come “noi siamo i migliori, sei anni fa eravamo in C1, dovete portarci rispetto”], da una stampa ampiamente favorevole [ne potete vedere un esempio dai tweet di Trevisani di martedì sera, un cui sunto potete vedere sulla nostra pagina Facebook], i partenopei battono per 3-1 gli inglesi. Nulla da dire, la vittoria, arrivata grazie all’indemoniato duo Lavezzi-Cavani dopo il gol iniziale di Juan Mata, Ma Chelsea e Arsenal, c’è da ribadirlo per chi fa orecchie da mercante, hanno gli stessi punti e lo stesso rendimento tra Campionato e Coppe, dunque non si può dire che [assodato che entrambe le londinesi siano poca cosa] la vittoria degli azzurri abbia un peso maggiore di quella rossonera.
Si arriva dunque a mercoledì, con due partite che hanno visto impegnate quattro squadre di una pochezza esasperante nella costruzione di gioco, entrambe decise da due gol nei minuti finali. Per lasciarvi, come piace a me, la parte più dolce alla fine, iniziamo dalla sfida dello St. Jakobs Park di Basilea: i padroni di casa hanno sorprendentemente battuto il Bayern Monaco 1-0. La partita, inizialmente roboante (occasioni da entrambe le parti, un palo e una traversa in due minuti per gli svizzeri) ma dal prosieguo alquanto soporifero, è stata decisa da un gol di Stocker all’86°. Il Bayern non conferma le aspettative degli anni pari [che, negli ultimi tempi, sono stati sempre forieri di successi] e denota scarsa finalizzazione, mentre il Basilea, dopo la sconfitta dell’APOEL, diventa la vera sorpresa di questa Champions’, con tante probabilità di passaggio del turno. Forse si è comportato meglio di come avrebbe fatto lo United…
1-0 in casa, dunque. Ma è 1-0 in casa anche il risultato del Marsiglia contro la seconda squadra di Milano. La quarta sconfitta consecutiva – exploit incredibilmente mai raggiunto in un’era con annate tanto ridicole quanto quella Moratti – dei prescritti è stata sì rocambolesca, essendo arrivata con un gol di Ayew su calcio d’angolo nell’ultima azione della partita, ma non certo immeritata: la squadra con l’età media più alta della storia della Champions giocato da piccola, con catenaccio e contropiede. Non che l’undici di Deschamps – che, va ricordato, ha concluso il girone dietro l’Arsenal – abbia fatto meglio, sia chiaro: con un controllo di palla da Lega Pro, hanno completato il bel quadretto di una partita che ha ricordato uno scontro scapoli-ammogliati più che una partita della massima competizione europea (vien la depressione, a pensare che c’era stata Manchester City – Porto in EL). Ma è stato un po’ il contesto generale: a parte noi e il Barça, non c’è tantissima roba. Senza presunzione, quest’anno si può pensare di andare tanto avanti.
Post Originale:
Destinazione Monaco – 12° Puntata: Poca roba