Continuano le trattative tra Milan e Betis Siviglia per il trasferimento di Dídac Vilá. Dopo la frenata arrivata alla fine di giugno, nei giorni scorsi le due società hanno ripreso a parlarsi e, stando a muchodeporte.com, avrebbero trovato una sorta di intesa: il club andaluso pagherebbe il 50% del milione di euro a stagione attualmente percepito dal calciatore, il Milan contribuirebbe con un suo 25% ed il terzino rinuncerebbe a guadagnare il restante quarto.
Ecco così spiegato l’ottimismo di Ariedo Braida, che intervistato dal quotidiano ABC ha dichiarato: “Tutto andrà a posto, sono sicuro, presto chiuderemo l’operazione“.
Esisterebbero però ancora delle differenze tra le parti: il Milan, non potendo cedere il giocatore definitivamente, vorrebbe almeno risparmiare il più possibile sull’ingaggio. Nelle ultime ore, poi, sarebbe spuntato anche l’interesse del Siviglia, che presentando un’offerta migliore potrebbe beffare i cugini: mossa che potrebbe rimandare ancora la conclusione dell’affare.
Intanto, anche l’agente del giocatore, Raul Verdú, dice la sua. Queste le parole del procuratore, riportate da estadiodeportivo.com: “Il Betis ha migliorato la sua offerta economica, che arriva praticamente alla metà dello stipendio del giocatore. Noi abbiamo già detto di essere disposti a ridurci lo stipendio, cosa che non tutti sono disposti a fare, per cui adesso tocca al Milan fare la sua parte. Dipende dalle società: è chiaro che, più tempo passa, peggio è per tutti, perché le squadre vanno completando le rose, anche se in teoria c’è tempo fino al 31 agosto. A Dídac interessa la possibilità di giocare con il Betis, perché vorrebbe dire tornare in Spagna e giocare l’Europa League. Il Milan deve decidere tra questo prestito, per cui dovrebbe spendere dei soldi ma con cui si assicurerebbe la valorizzazione del giocatore, e altre quattro-cinque offerte, che garantirebbero il pagamento dello stipendio ma provengono da campionati minori. Il diritto di riscatto? Impraticabile. Il Milan? Finché resta Allegri, Dídac non giocherà”.
