Due facce della stessa medaglia: El92 e Abbiati

Le frasi più gettonate oggi dai quotidiani sportivi e dai tifosi rossoneri sono: “Ancora lui”; “Sempre lui”.

Ma a chi si rivolgono? E sono espresse in senso positivo o negativo?

In realtà queste parole sono attribuibili ad due giocatori del Milan: El Shaarawy ed Abbiati.

Sembra quasi una colpa il fatto che il giovane Faraone continui a risolvere le partite e a trascinare la squadra. La verità è che il Milan ha salutato una squadra Ibra-dipendente ed ha trovato il suo nuovo bomber d’attacco.

Giovanissimo, va bene, ma sul quale la società di via Turati ha voluto puntare e per il quale ha rinunciato ad un’altra promessa del calcio: Merkel.

El Shaarawy è arrivato a quota 10 in campionato e continua a rimanere l’attaccante più prolifico della Serie A.

Anche il gol messo a segno in Nazionale non guasta.

Ed i tifosi rossoneri continuano a gustarsi le prodezze di uno dei pochi giocatori in rosa che riesce sempre a far venire un brivido lungo la schiena a tutte le squadre che affronta, sempre a testa alta. Anche la stanchezza non sembra toccarlo più di tanto e sembra, dalla partita di ieri, che stia anche imparando a gestirsi. Va bene aiutare i compagni per non prendere gol, ma senza dare troppo.

Dialoga bene anche con Boateng, che ieri ha fatto una delle sue migliori prestazioni dall’inizio del campionato. Chissà che con un attaccante così al suo fianco non torni ad essere il giocatore devastante della prima stagione della gestione Allegri.

Ma c’è anche l’altro lato della medaglia: Abbiati.

Il portierone rossonero continua a fare papere, siamo arrivati a quota sei. E ieri ha seriamente compromesso la partita. Il giovane Faraone dedica a lui i gol ed il buon Nocerino dichiara ai microfoni di Milan Channel: “Non devo dire niente ad Abbiati. Altrimenti avrei dovuto parlare in tutte quelle partite in cui, con le sue parate, ci ha salvato.”

E’ vero, non è il caso di essere ingrati con Christian Abbiati. Ha dato sempre tanto, non ha più davanti a sè la certezza di una difesa solida, come quando c’erano Thiago Silva e Nesta.

Eppure deve dare di più. Deve farlo perchè la squadra deve poter contare su di lui e soprattutto perchè l’avversario non deve trovare in lui il punto più debole del Milan. Non si possono più prendere gol da fuori area. Basta papere, basta stati catatonici. Ci vuole più grinta anche da parte sua, quella grinta che ha messo in campo nel secondo tempo. E basta anche errori al momento del rinvio. Ci vuole più carattere anche in quelli.

Altrimenti dimostrerà di non essere più il portiere di un tempo e dovrà lasciare spazio ad altri.

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