Rivolta popolare nella Milano che conta, e non è la prima volta che un grande addio (?) scatena il tumulto dei tifosi, un altro patto col Diavolo pare essere sul punto di spezzarsi, come se Shevchenko e Kakà non fossero stati abbastanza. Come se 50 milioni bastassero per colmare il vuoto lasciato dal difensore più forte del mondo, un vuoto enorme, l’ennesimo.

In Francia ostentano sicurezza, un nuovo asso a Parigi, alla corte di Leonardo & Ancelotti un fuoriclasse assoluto, un nuovo tassello per la realizzazione del sontuoso progetto dello sceicco Nasser Al-Khelaïfi. Thiago Silva si affretti ad imparare il francese, sarebbe ormai imminente l’annuncio, si prospetta una presentazione in grande stile in coppia con Lavezzi.

O forse no.

La dirigenza tace, una decisione più che mai decisiva, una scelta da ponderare oltre il sapore del vil denaro, al bivio una megacessione ed una stoica resistenza, un “colpo” probabilmente. Perchè se la vendita si traducesse in “una cifra troppo importante per poter essere rifiutata”, un’inattesa respinta dell’offerta assumerebbe i contorni dell’impresa.

E se fosse tutto un grosso polverone? E se il finale fosse lieto? E se “Thiago Silva resta”? Sono ormai in pochi a credere nelle favole,  a credere nelle promesse, ad illudersi che ci si possa innamorare di una maglia. Ma magari sì, non vi sono certezze, magari in futuro indosserà davvero quella fascia, magari rimarrà, chissà.

Anche le soluzioni più felici, però, celano il il rovescio della medaglia. Perchè se Thiago Silva restasse sarebbe lui il “colpo del mercato rossonero”, una mancata cessione può divenire un acquisto, anzi di più. Godete del dolce, ma ma sappiate fin da ora che si sarà anche l’amarlo. “Thiago Silva resta” varrebbe abbiamo acquistato Thiago Silva, abbiamo trattenuto (comprato) un top player, abbiamo speso 50 milioni. E allora gioite, perchè se rimarrà ci diranno che “alla fine ha prevalso il cuore, averlo trattenuto sarà il vero grande colpo estivo”.

Ma no, non è così…

Ma in fondo l’importante è che resta, esultiamo.

Questione di prospettive.

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