Un articolo di Matteo Vitalini.
Si è tenuto ieri in via Rosellini a Milano il primo incontro riguardante la possibile creazione di Squadre B su modello spagnolo. Il progetto risulta essere ancora in fase embrionale ma non è escluso che si possa giungere ad una conclusione positiva dell’affare in tempi stretti. L’obiettivo è avere delle seconde squadre appartenenti ad altri campionati (minori) che diano la possibilità ai giovani di esprimersi al meglio delle proprie potenzialità senza bloccarne la crescita. Anche Arrigo Sacchi, responsabile delle nazionali giovanili spinge fortemente per questa soluzione. La volontà dei presidenti di serie A è far crescere i ragazzi in un contesto diverso, avere una vetrina in più per esporre la propria mercanzia e poter attingere da questo serbatoio anche a campionato in corso.
La crisi economica mondiale ha colpito tutti, compreso il calcio, tagliando i viveri e obbligando le società ad un enorme abbassamento dei costi. Il Milan è stata una delle squadre maggiormente ridimensionate, probabilmente la più ridimensionata; gli addii di Thiago Silva e Ibrahimovic sono ancora ferite aperte sulla pelle dei tifosi milanisti. In questo senso la proposta dei club rappresenterebbe una ventata d’aria fresca per il mondo del calcio italiano, e in particolare per la società rossonera. Non è un mistero che il disegno del nuovo Milan sia più che mai legato ai giovani. La sessione di mercato estiva ne è la conferma; da Bojan Krkic (22) a Mbaye Niang (17) passando per Francesco Acerbi (23). Dalla primavera inoltre sono stati promossi in prima squadra Adrià Carmona (di cui si parla un gran bene) e Mattia Valoti che hanno così ritrovato il loro ex compagno Mattia De Sciglio (fresco di convocazione in nazionale maggiore). Le basi per un progetto vincente e duraturo nel tempo ci sono, ora starà all’allenatore creare quel giusto mix tra ragazzi giovani e senatori cercando di riportare il Milan sui livelli che tutti i tifosi rossoneri si auspicano.
Ora la palla passa nelle mani della Lega Calcio e ai presidenti della Lega Pro che ad oggi si oppongono fermamente alla realizzazione del cosiddetto “Campionato riserve”.
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