E se alla fine confermassero Fergumon?


Inzaghi-Galliani“Il profilo giusto dell’allenatore del Milan per me è Inzaghi – ha detto Massimo Mauro durante Sky Calcio Show Countdown – io ripunterei su di lui perché il più dipende da che cosa sarà il Milan, se sarà la squadra che è stata quest’anno oppure una squadra che può arrivare da quarta a prima in classifica. Dall’allenatore dipenderà il 20%, il resto dipende dagli acquisti che farà la società”. (Milannews.it)

Il problema non è che questa è una opinione detta da chi ha un secondo fine, ovvero augurarsi uno sprovveduto in testa ad una armata Brancaleone. Il problema è che di questo parere sono anche i vertici di Milanello, Galliani in primis. I Conte (che piace e non poco a Berlusconi, di questo abbiamo avuto più conferme) più che i Montella sono ad oggi fumo negli occhi, chiacchiere, nulla di tangibile o comunque poco riscontrabile nella realtà. Al Milan è caos. Totale. Berlusconi che oggi vende, domani ci ripensa, quindi vende una parte, poi tutto, poi si tiene la maggioranza.  Il tiro alla fune societario tra le fazioni di uno o dell’altro amministratore delegato. Lo stadio. Il brand. I cinesi. I thailandesi. Le holding. La Doyen. Caos. Nessuno che prenda una decisione ferma e impugni un progetto concreto. Tutti a temporeggiare, a vivacchiare, a parlare di onore, di orgoglio, di cuore e sentimenti. Panzane. La persona amata se è infelice la si lascia andare, non la si tiene incatenata con ricatti morali e moniti a presunta ingratitudine.

Al Milan ci sono interessi forti, economici e di immagine, ai quali nessuno vuole rinunciare. Non ci vuole rinunciare Silvio Berlusconi, che non vuole cedere da perdente e in una situazione fiscale peggiore di quella lasciata in eredità da Farina. Perché ricordiamoci che per quanto è vero che il Milan venne preso in tribunale, quel Milan venne dichiarato in banca rotta per 13 miliardi di lire. Era il 1986 e 13 miliardi erano soldi. Ma questo Milan vanta 240 milioni (quasi 500 miliardi) di debiti bancari, debiti che come Berlusconi vendesse – e quindi Fininvest non coprirebbe più – riaffiorerebbero. E’ come avere un buco nel muro e non averlo mai riparato, ma averci appeso un quadro sopra. Non si vede, ma il buco c’è. E come entra il nuovo proprietario, le riparazioni per quel buco qualcuno se le deve accollare.

Berlusconi ha affermato ieri che con Inzaghi ci sono visioni differenti e che si sta valutando come proseguire in futuro. Inzaghi licenziato di fatto? Forse, ma non diamolo per certo, perché in questo caos societario, il lato sportivo è ormai di secondo – se non terzo – piano. E se state attenti ce lo dicono ogni giorno. Lo stesso canale tematico del Milan manda il messaggio che la scelta dell’allenatore è una scelta pesante ed importante, e che quindi che senso ha iniziare “un progetto” con questo invece che con quello, quando dall’oggi al domani – che poi che sia il 1 giugno, tra 6 mesi o tra 3 anni a loro poco importa – cambiando la proprietà cambierebbe tutto? Quindi avanti pure con Inzaghi. E la pergamena degli alibi è già scritta e srotolata: ricordiamoci da dove veniamo, quattro allenatori in 2 anni, gli infortuni, gli arbitri, la sfiga, le tensioni societarie tra Galliani e Barbara… ogni conferenza stampa, sia precedente che post partita, martella da settembre su queste cose. Un brainwashing a 360°. A queste scuse ci hanno aggiunto l’ItalMilan, un progetto marketing più che sportivo, elettorale più che tecnico. Ma l’ItalMilan – che per il sottoscritto rimane una buffonata, sia chiaro – eventualmente la si fa andando a prendersi Verratti, dando fiducia ai propri (vedi Saponara – entrato anche in orbita juve dopo Lazio e Roma – che bastava farlo giocare), non coi Baselli (panchina nell’Atalanta, un Poli di qualche anno più giovane) o con trentenni al primo crack in Serie A come Missiroli e Valdifiori (te li spacciano per giovani ma sono entrambi nati nel 1986).

Intanto, Silvio Berlusconi non ha ancora deciso cosa farà del Milan. Il patron rossonero ha sulla scrivania l’offerta cinese e la sta valutando, ma il tempo stringe e la prossima stagione andrà programmata in fretta. Sembra adombrarsi, giorno dopo giorno, la posizione di Bee Taechaubol il quale è vero che sta lavorando alacremente per presentare una nuova offerta, ma è altrettanto vero che Berlusconi, nelle sue ultime interviste, non lo ha mai nominato, parlando sempre e solo dei cinesi. Un segnale di una possibile resa? Difficile a dirsi, un po’ più facile a credersi. Ma il problema vero è che ad oggi, Adriano Galliani ha le mani più o meno legate sotto tutti i punti di vista, in primis la scelta del nuovo allenatore che sarà il primo tassello per programmare la stagione 2015-16. Senza i soldi dei nuovi acquirenti, ahinoi, ci aspetterà un’estate fatta di un altro mercato d’austerity, con tutti i piani di rilancio della società posticipati a data da destinarsi. In tutto questo Berlusconi deve capire cosa vuole fare e chi entrerà a far parte del Milan, a livello azionario, dovrà investire subito cifre importanti. Perché il Milan e i milanisti non meritano un altro anno di umiliazioni. (P.Mazzara su Milannews.it)

Quindi il famoso tesoretto di cui parlavano nemmeno una settimana fa?

Nel caso in cui non dovessero arrivare quei 200 milioni dai nuovi soci, secondo quanto riferisce Tuttosport, il Milan potrà comunque sfruttare un tesoretto di circa 100 milioni di euro che potrebbe arrivare dalla cessione di alcuni giocatori e dal risparmio degli ingaggi: nella giornata di ieri, per esempio, Robinho ha rescisso il suo contratto con il club rossonero, che potrà così risparmiare 6 milioni lordi. Adriano Galliani punta a ridurre il monte-stipendi di circa 35 milioni di euro grazie all’addio di pesanti ingaggi come quelli di De Jong (3,5 milioni), Essien (2,5), Pazzini, Muntari, Bonera e Mexes (quest’ultimo si è detto disposto a ridursi l’ingaggio da 4 a 1,5 netti a stagione). Ad aumentare il tesoretto rossonero ci saranno poi i soldi che arriveranno dalla cessione di alcuni giocatori che in questi mesi non hanno convinto del tutto: Agazzi, Zapata, Rami, Albertazzi, Zaccardo e magari anche Alex potrebbe infatti essere venduti in estate dopo una stagione piuttosto deludente. Da valutare, ci sono poi le situazioni di Honda, El Shaarawy, Menez e di coloro che rientreranno dai prestiti, come Nocerino, Birsa, Comi, Saponara e Matri. Il Milan è quindi al lavoro per cercare i soldi per costruire la squadra della prossima stagione. (Milannews.it)

Qualcuno potrà obiettare dicendo “beh, quello è Tuttosport”. Sapete chi scrive di Milan su Tuttosport? La stessa persona che ha scritto il paragrafo antecedente… Non è un segreto, anzi, è confermato dallo stesso Mazzara sul proprio profilo Twitter.

Andrea

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