Editoriale su Milan-Napoli 1-2: le colpe di Galliani e quelle di Allegri

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EDITORIALE IN ESCLUSIVA – Autocritica, questa sconosciuta. Il Milan affonda, ma né Galliani, né Allegri hanno nulla da rimproverare a se stessi e alla squadra. Le cose sono due: o l’obiettivo dei rossoneri è quello di salvarsi e allora in questo momento la salvezza sarebbe in tasca; oppure non c’è la minima consapevolezza di quanto disastrosa sia la situazione.

Contro il Napoli, al Meazza, non si è visto il peggiore Milan della stagione – questo va detto. A Verona, a Torino, ma anche in casa con il Celtic, i rossoneri erano riusciti a esprimere un gioco ancora più brutto. Se non fosse stato per Reina e l’imprecisione di Balotelli, il pareggio con la squadra di Benitez sarebbe arrivato e non sarebbe stato certo scandaloso.

Ma è inutile aggrapparsi alla fortuna o alla sfortuna. Contro il Celtic è andato tutto bene, contro il Torino il 2-2 è stato rocambolesco, contro il Napoli è giunta una sconfitta sicuramente evitabile. Basta questo per essere soddisfatti? No di certo.

La squadra continua a giocare male, non ha un’identità, la difesa è imbarazzante, in attacco non ci sono schemi e dalle fasce – se va bene – arriva un cross decente a partita. Ma i problemi sono anche molti altri. C’è un Abbiati che ormai è abbonato alle papere, c’è un Nocerino che ormai da due stagioni passeggia sul campo, un Emanuelson che ha come alternativa Constant: da mettersi le mani ai capelli. E poi il capitolo infortunati: una decina a partita. Ma per Galliani è puro caso… Va be’…

Ieri Balotelli è stato il protagonista assoluto. Un gol bellissimo, una traversa, ma anche un rigore sbagliato (il primo della carriera), dribbling prevedibili, una marea di palloni persi, punizioni imprecise e l’espulsione a partita finita, che potrebbe significare due giornate di squalifica. Allegri potrebbe essere costretto a schierare Niang. Un giocatore che in questo momento non sarebbe determinante nemmeno nella Primavera o tra gli Allievi. Che senso ha non averlo mandato in prestito? E che senso ha non avere fatto lo stesso discorso con Vergara, Gabriel, Saponara e Cristante, destinati a passare la stagione tra panchina e tribuna?

Le colpe della disfatta del Milan vanno equamente distribuite tra Galliani e Allegri. L’amministratore delegato ha condotto un calciomercato da 4 meno: l’unico acquisto indovinato sembra quello di Poli, gli altri neo arrivati per un motivo o per l’altro non stanno dando nessun contributo…

Ma non si può tacere sulle colpe di Allegri. Il Milan non è da scudetto e nemmeno da qualificazione alla Champions League. Ma se i rossoneri sono dietro persino al Livorno, al Torino e al Verona, qualche dubbio sulla gestione tecnica come minimo viene.

Foto Getty Images – tutti i diritti sono riservati.

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