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Una disfatta totale, di proporzioni inimmaginabili. Questo è stato Spagna-Italia, inattesa finale di Euro 2012. Sì, ok, gli azzurri giocavano contro i campioni in carica, nonché campioni del mondo. Ma, francamente, affermare che le furie rosse sono di un altro pianeta rispetto agli altri è puro delirio.
Vi ricordate Spagna-Portogallo di appena 5 giorni fa? Xavi e compagni si sono imposti solo ai rigori, dopo avere sofferto moltissimo, specie nei 90 minuti. E che dire della gara d’esordio, proprio contro gli azzurri? Se non fosse stato per il crollo verticale nell’ultima mezz’ora, li avremmo battuti.
Vero è che la Spagna partiva favorita, ma chi è esperto di calcio sa che questo spesso non significa nulla. Nel 1992 la Germania doveva asfaltare la Danimarca in finale: finì 2-0 per Laudrup e compagni. Nel 2004 il Portogallo di Figo, Rui Costa e Cristiano Ronaldo perse in casa contro la Grecia! La Spagna, non dimentichiamolo, è formata quasi interamente da giocatori di Barcellona e Real Madrid: entrambe eliminate prima della finale di Champions, rispettivamente da Chelsea e Bayern. A proposito, la squadra allenata dal nostro Di Matteo ha passato il turno giocando in dieci al Camp Nou e dopo essere stata sotto di due gol.
Ce n’è abbastanza per parlare di disfatta per l’Italia e invece i giornalisti esultano, come se avessimo vinto noi! Ma vogliamo dircela la verità? Perdere con la Spagna ci sta, ci mancherebbe: sono i campioni di tutto. Ma prendere 4 sberle senza entrare mai in partita è un’umiliazione inaccettabile. Prandelli, tanto esaltato fino ad oggi, ha sbagliato ogni mossa. Ha schierato giocatori fisicamente a pezzi come Thiago Motta, Abate, Chiellini, Marchisio e Montolivo, senza dimenticare che gli stessi De Rossi e Cassano non erano al top. Eppure in panchina avevamo gente fresca o quasi come Maggio, Nocerino, Giovinco, Balzaretti, che avrebbero certamente potuto fare meglio. Balzaretti in effetti è entrato dopo il ko di Chiellini, mostrando di essere in buona forma.
E che dire di Pirlo? Superlativo fino a ieri, contro la Spagna è completamente sparito. Xavi e compagni sono riusciti a ingabbiarlo e Prandelli non ha trovato il modo per renderlo più efficace. Balotelli e Cassano si sono impegnati, certo, ma hanno fatto solo il solletico a Ramos e Piquè. Non si può dire che come coppia d’attacco, in generale, abbiano impressionato. L’unico gol confezionato in tandem è stato quello alla Germania.
Il 4-0 della Spagna all’Italia è un risultato che sinceramente non mi aspettavo. Gli azzurri hanno sempre dato filo da torcere a tutti, specie dai quarti in poi. Invece con le furie rosse sono entrati in campo quasi rassegnati. Abbiamo perso perché stavamo peggio fisicamente, ma anche perché tatticamente e psicologicamente siamo stati inferiori.
Sia chiaro: arrivare secondi è un ottimo risultato, in generale. Ma perdere 4-0 in finale è un’umiliazione che resterà alla storia. Io ricordo un certo Brasile-Italia del 1994. Baresi aveva appena recuperato da un infortunio, la squadra non era al 100% della forma, c’era un caldo tremenendo e i sudamericani erano strafavoriti. Vinsero solo ai rigori. Questo è bene ricordarlo a chi oggi canta vittoria.
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Post Originale:
Editoriale su Spagna-Italia 4-0: c’è da vergognarsi, altro che gioire