Preso Niang (Galliani è da poco atterrato alla Malpensa di ritorno dalla Francia), e con l’affare Kakà assolutamente in bilico, l’ A.D. rossonero, d’accordo con il suo tecnico Allegri (spronato alla scelta anche a seguito dell’opaca prestazione di Montolivo, in quel ruolo, domenica), avrebbe finalmente individuato il nome buono da collocare davanti alla difesa.

L’identikit: un centrocampista esperto, in grado di difendere i due centrali – anch’essi in difficoltà – ed anche in grado di far ripartire l’azione con sapiente quadratura, e da prendere a cifre assolutamente abbordabili: è proprio questo il quid da soddisfare, in primis: perché ogni altra residua risorsa economica verrà dirottata altrove.

Ed ecco che in Via Turati spunta fuori il nome di Angelo Palombo, non riscattato dai cugini e da settimane ai ferri corti con la sua Samp, per il quale i colloqui con la dirigenza ligure sarebbero stati potenzialmente avviati già a San Siro, in occasione del nefasto 0-1 d’esordio.

L’ex capitano blucerchiato, dal canto suo, è legatissimo al Doria, ma scaricato dalla società, e forte d’un contratto sino al 2015, continua a rifiutare le proposte di rescissione avanzategli dai vertici della Samp. Il suo attuale contratto – 1,5 mln all’anno circa – sarebbe abbordabilissimo per le casse rossonere, ancor più se il 31enne fosse disposto a ridurlo, anche solo in minima parte.

Forti di tale proiezione, nel merito dell’affare abbiamo ricevuto dal diretto interessato uno stuzzicante sorrisetto che accompagnava il più classico dei “non confermo, né smentisco”.

Per Palombo si tratterebbe d’un ritorno a Milano, dopo l’esperienza nerazzurra del 2011; per il Milan una soluzione valida e facilmente realizzabile: soprattutto se, come pare, il rapporto con la Samp dovesse risolversi a costo zero, o giu’ di lì.