ESCLUSIVA MN – Calloni: "Balotelli come Ibra, costringe El Shaarawy a defilarsi. Allegri a rischio? Era in bilico persino Capello"

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

In esclusiva per MilanNews.it Egidio Calloni, rossonero dal 1974 al 1978, dice la sua sulla stagione rossonera, partendo dalle speranze iniziali, al momento di El Shaarawy, fino alle prospettive future.

Egidio Calloni, come giudica il cammino di questo Milan?

“A dirlo adesso è facile, ma io ero convinto che questa era una squadra da terzo posto già all’inizio campionato, quindi non mi stupisce il campionato che sta facendo”.

Nonostante le illustri cessioni

“Il Milan è sempre il Milan. E poi con il re del mercato Adriano Galliani tutto è possibile. Lui è un mostro di bravura, il numero uno. È vero che sono andati via pezzi grossi, ma ero estremamente fiducioso della bontà degli acquisti. La cosa che mi ha sorpreso, semmai, è stato l’inizio balbettante della squadra”.

Allegri però non è sicuro al 100% del posto

“Guardi, era in bilico persino Capello, è stato in bilico Ancelotti. Un po’ tutti lo sono stati. Poi effettivamente non c’è mai stato feeling tra il presidente e Allegri, però io sto col tecnico perché ha fatto vedere di essere capace di gestire un gruppo importante anche in un momento difficile”.

Da ex attaccante, come vede la situazione di El Shaarawy? Da quando c’è Balotelli ha fatto solo un gol

“Chiaro che avere un Balotelli che è un piccolo ibrahimovic che fa reparto da solo porta El Shaarawy a giocare defilato. Ma sono certo che la situazione cambierà. Non dimentichiamoci che El Shaarawy ha tirato il carretto quando non c’era Balotelli e adesso tira il fiato. Adesso deve giocare per forza più largo, ma alla fine le sue palle gol le ha sempre, basti vedere la partita col Catania. Il discorso è che magari adesso la palla non entra. È così: se deve entrare basta poco, come successo con Pazzini nell’ultima partita”.

C’è un giocatore che l’ha colpita particolarmente?

“Niang. Stravedo per lui”.

Però è ancora a secco di gol

“Beh, non è un attaccante puro. E poi se non segna fa segnare. È un giocatore potenzialmente fortissimo”.

Cosa manca a questo Milan?

“La continuità, la fiducia e qualcosa dietro. Anche se il reparto difensivo è migliorato tantissimo, ma necessità di interventi”.

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