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In esclusiva per MilanNews.it Gianluca Paparesta commenta la squalifica rimediata da Mario Balotelli e analizza le problematiche riguardanti la categoria arbitrale e la giustizia sportiva.
Gianluca Paparesta, la squalifica di Balotelli porta alla luce il paragone con alcuni episodi fallosi condannati con una pena meno severa
“Il codice di Giustizia Sportiva stabilisce certi criteri e nel caso degli interventi duri dipende molto dal referto dell’arbitro. Ad esempio nel caso Cambiasso-Giovinco Rizzoli evidentemente è stato molto tenero con l’argentino, riferendo che l’episodio era frutto di una giocata non particolarmente violenta. Diversa la questione legata alle proteste che possono essere sanzionate con due-tre giornate a seconda dell’entità. Ma la cosa mi porta ad un’altra riflessione”.
Prego
“Mi riferisco all’utilità degli arbitri addizionali. A mio avviso stanno facendo più danni che altro, non rilevando cose che dovrebbero essere rilevate come trattenute o falli di mano, ma che improvvisamente diventano iper-reattivi sulle proteste anche avendo i dubbi se le protesta stessa sia rivolta verso di loro. È un sistema da rivedere che crea solo problemi”.
Abolirebbe quindi gli arbitri addizionali?
“Rivedrei la questione perché, ripeto, creano confusione e danno. Io sono per il mezzo tecnologico e non per tutta questa cooperazione fra arbitri. Immaginatevi un direttore di gara mentre prende una decisione e gli arrivano gli input via auricolare da questo e quell’altro assistente, come se non bastasse la pressione che gli creano i giocatori e l’ambiente”.
Lo stesso gioco del calcio ormai è diventato troppo veloce e necessita della tecnologia
“Non a caso l’Inghilterra, che è un paese calcisticamente più evoluto, ha aspettato mesi e anziché procedere con l’arbitro addizionato ha optato per il sistema tecnologico”.
Non crede che sarebbero anche da rivedere i criteri di Giustizia Sportiva? È innegabile che il gioco falloso debba essere maggiormente punito rispetto a un “vaffa…”
“Sono i paradossi della Federazione e del sistema arbitrale. Mancava questo per perdere di credibilità, a prescindere dalla squalifica di Balotelli comparata a quella di Cambiasso. È un’anomalia che non può essere tollerata così passivamente, serve buon senso e la Federazione dovrebbe essere più attenta. Ma qui il problema non sono gli arbitri, bensì il presidente che si preoccupa più di essere decisivo per l’elezione del vicepresidente federale che delle problematiche degli arbitri. Serve meno politica e più provvedimenti per quanto succede in campo”.