Il Milan torna da Genoa ridimensionato nel morale, nel (non) gioco e nei risultato dopo l’illusione di due vittorie sofferte che  avevano rilanciato la squadra in classifica rinfocolando la speranza del podio. Ma i sogni di gloria sono finiti presto e il Genoa di Gasperini, con undici illustri sconosciuti in campo, ha surclassato il Milan degli sperperi e dei sopravvalutati. Il Milan che con 55 milioni ha preso Bertolacci e Romagnoli, il Milan che insiste su un centrocampo da fondo classifica e che paga i risultati di un calciomercato condotto nel peggiore dei modi e concluso peggio. Ottobre non è ancora arrivato, ma già oggi un posto in Champions appare proibitivo. Al di là delle responsabilità dell’allenatore, l’impressione è che soltanto un miracolo, unito a una rivoluzione nel mercato di gennaio, potrebbe cambiare la storia di una stagione che – se il buon giorno si vede dal mattino – sembra già tristemente segnata.
Diego Lopez 5,5: sulla punizione di Dzemaili è oggettivamente quasi incolpevole, fregato dalla deviazione decisiva di Bonaventura. Ma al di là del gol pare insicuro, poco reattivo e, come spesso accade ultimamente, impreciso nei rilanci di piede, che rappresentano il suo vero tallone d’Achille.
Calabria 6: forse un mezzo voto in più di incoraggiamento. Non gioca una partita memorabile, non fa la differenza né in impostazione e nemmeno in fase difensiva, però non combina disastri e si conferma un giovane sul quale continuare a puntare. Incoraggiante.
De Sciglio 6: come Calabria lotta e fa quello che può, senza commettere clamorosi errori, ma senza nemmeno proporsi con continuità in attacco a supporto dei centrocampisti. Il Genoa gioca meglio, attacca sulle fasce e spesso gli esterni ci devono mettere una pezza, specie in condizioni di inferiorità numerica.
Romagnoli 4: complimenti a chi ha speso 25 milioni di euro per acquistare questo ragazzo che magari un giorno sarà un buon difensore, ma che oggi non è altro che un ventenne di discreto talento e prospettiva. E come tutti i ventenni pecca di ingenuità . Certo, Tagliavento non gli fa un centesimo di sconto, ma due gialli in meno di 45 minuti sono inaccettabili.
Zapata 4,5: lento, macchinoso, impreciso, svogliato. Il colombiano oggi non c’è e si vede, specie quando sbaglia i passaggi e regala palloni mortiferi agli avversari che per fortuna sua non sono fenomeni e li mandano alle ortiche. Un preoccupante passo indietro dopo alcune prestazioni che avevano fatto sperare di aver trovato un centrale affidabile.
Montolivo 5: da salvare soltanto qualche larvatico tentativo di far girare il gioco, ma tanta approssimazione e troppi errori. Perde una palla sanguinosa che avrebbe potuto portare al raddoppio rossoblù. Gòi subentra Kucka che si merita un 5 per il clamoroso gol sbagliato: bastava tirare dritto per dirtto e il pareggio era assicurato.
De Jong 5,5: non è una mezzala e si vede lontano un miglio. Ma siccome Montolivo deve giocare per forza, allora o così o pomì. Lui si sbatte, ma sembra un pesce fuor d’acqua e combina tanti pasticci. Quando Romangnoli viene espulso Mihajlovic lo toglie per inserire Ely 6+: entra in corsa e gioca una gara ordinata e coraggiosa, con buone chiusure e alcune interessanti incursioni. Nel finale, all’ultimo istante, sfiora il pareggio deviando di testa la punizione di Balotelli sfiorando il palo alla destra del portiere genoano.
Bertolacci 4: il voto andrebbe dato a chi ha dato il via libera al bonifico di 20 milioni di euro per aquistare questo giocatore dalla Roma. Nella Captale stanno ancora festeggiando adesso.
Bonaventura 5,5: oggi il jolly non esce dal mazzo. Prestazione anonima per quello che dall’inizio del campionato si era distinto come il più positivo del centrocampo, per costanza e rendimento. Inserito sulla trequarti a furor di popolo al posto di Honda, non fa sentire la differenza. In quel ruolo merita sicuramente un’altra chance. All’80esimo subentra Bacca (n.g.) che non ha nemmeno il tempo di entrare in partita e di ricevere palloni giocabili.
Balotelli 6,5: il migliore del Milan. Non che faccia faville, ma crea qualche pericolo, sforna un buon assist per Adriano, si tira dietro i difensori del Genoa e si procura qualche buona punizione. Lo stile è il suo e può piacere o meno. Ma certamente oggi è quello che, numeri alla mano, ha creato più grattacapi ai giocatori di Gasperini, piazzando anche l’assist su punizione che Ely stava per trasformare in rete all’ultimo istante.
Adriano 5: anche oggi fa a sportellate, ma non riesce ad entrare nei meccanismi del sistema Milan, ammesso che esista un gioco. La più grande colpa è l’occasione sbagliata su assist di Balotelli. Per il resto lotta, ma non incide. Probabilmente con un centrocampo diverso potrebbe fare la differenza, facendo sponde e creando varchi. Con questi è già tanto se riesce a toccare uno o due palloni a partita.
Mihajlovic 5: quando la squadra perde il voto del mister non può essere positivo. Ma il sospetto è che con questi giocatori, in panchina ci potrebbe essere pure Rocco, Mourinho o Padre Pio e il risultato sarebbe lo stesso. Quando manca la stoffa si arrende anche il miglior sarto. Però nessuna scusa, serve anche un ulteriore lavoro sull’atteggiamento in campo e sul carattere dei singoli. Ma il sangue dalle rape è impossibile da cavare.
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