Giornata campale: le cifre di Pato, il derby di Milano, Tevez in Moscova

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Imbroglio Pato. Il titolo campeggia su L’Equipe, non un giornale transalpino qualunque. Il Paris Saint Germain si sente defraudato, tradito. Come se una bella donna, a cui fai la corte, cedesse. E poi, quando stai cercando in fretta e furia di toglierti i pantaloni senza passare dalle scarpe, la frase sibillina: “Torno da mio marito”. O ci rimango, ecco.
La storia, romanzata finché vogliamo, sta tutta qui. E in un paio di parole di Berlusconi che nei giorni scorsi ha spiegato che non sarebbe “un’operazione intelligente”, cedere Pato per avere Tevez. Quindi l’offerta, l’intenzione di Pato di rimanere a Milano, la chiamata proprio del patron rossonero a bloccare tutto.

VASI COMUNICANTI – “Le operazioni erano collegate ed entrambe soggette a clausole sospensive”, ha poi dichiarato Galliani dopo l’atterraggio di ieri sera a Linate, sezione voli privati. Primo interrogativo che sorge: “Che significa e quali sono le clausole sospensive?”, dando per scontato che la prima parte della frase sia vera. Poi realizzi e ti chiedi: “Pato e Tevez collegati? Da quando?”. Il perché è presto servito: poco prima Galliani rispondeva, a chiunque gli chiedesse dell’Apache, “lo aspettiamo fino al 31 gennaio”. Pato, poi, era come Kevin Costner: “Intoccabile”. Lo scenario, si intuisce, rimane un pochino fosco. In un mese – esatto, era il 13 dicembre – è cambiato tutto.

I CONTI NON TORNANO – Cerchiamo però di capirci di più: Galliani riceve la telefonata alle 16.10, anche se i contatti vanno avanti ancora per un po’. La contrattazione non si chiude subito dopo la discussione con Berlusconi, bensì solamente dopo l’uscita del comunicato ufficiale sul sito dei rossoneri, con Pato che certifica la sua permanenza. Questo è un indizio chiaro, il banco è saltato per le condizioni del Manchester City.
Il lancio di agenzia di ieri dava come accettata un’offerta di ventotto milioni più sette di bonus per Pato, mentre proprio L’Equipe di oggi scrive come due proposte – di venti e ventisette milioni più bonus – fossero state già rispedite al mittente all’inizio della settimana, salvo poi aumentare l’ammontare fino a 35 più bonus, cifra mai uscita in Italia e che probabilmente è più in linea con quanto richiesto dal Milan per il proprio fuoriclasse.

MIND GAMES – Di mezzo c’è anche l’Inter, regista principale degli intoppi di questi giorni. L’inserimento dei nerazzurri con un’offerta di venticinque milioni più due di bonus – che, fra l’altro, sarebbe stata accettata dal Manchester City – ha spostato gli equilibri. Ieri Moratti, sotto gli uffici della Saras, spiegava che “era il calcio”, a chi gli chiedeva di un Tevez al Milan. Oggi, giustamente, nessuna parola. Difficile pensare che un presidente non sia contento del fallimento della trattativa col principale avversario, soprattutto se il giocatore risulta nel proprio mirino. Suazo insegna. Galeotta fu la mail e chi la scrisse, un po’ come l’istantanea di Galliani a pranzo con Tevez. A sua volta l’argentino ha preso un comodo appartamento in zona Moscova, a poco meno di 6 mila euro al mese: difficile pensare che sia per acquistare un cornetto ogni tanto. Il derby è iniziato sul mercato, finirà domenica sera, ma la trattativa per Tevez è destinata a continuare.

EMOLUMENTI E TOP MONDO – Ibrahimovic è l’unico vero fuori budget della rosa del Milan. Nove milioni di euro l’anno, mentre Robinho e Pato percepiscono quattro milioni. Cassano ne riceve “solamente” tre, in decima posizione con i senatori Ambrosini e Seedorf. Difficile pensare che l’esborso per Tevez sposti la bilancia a una società che già attualmente spende circa 160 milioni in stipendi. D’altro canto è vero che il Milan qualora dovesse rientrare Cassano avrebbe cinque tenori in attacco, ma non solo i giornalisti sono dubbiosi sul ritorno effettivo del talento di Bari Vecchia, valutando la capacità del recupero totale. Bisogna anche trovare un medico che si prenda la briga di firmare la sua idoneità: per Mattia Morandi del Novara non è stato così facile.

SCENARI – Il Paris Saint Germain ha l’intenzione di acquistare un grande attaccante a breve giro di posta. Leonardo vuole un brasiliano e la prima alternativa è Leandro Damiao, mentre Tevez sarebbe un grazioso regalo dello sceicco, forse non del tutto gradito. L’Internacional di Porto Alegre tratta da circa 25 milioni in su, non di meno, anche se l’illusione Pato potrebbe avere lasciato con l’amaro in bocca più di un supporter parigino, oltre ai dirigenti. Poi toccherà a Kakà. In questo modo ci sarebbe solo l’Inter, che però potrebbe rinegoziare l’accordo col City – il cui importo, ricordiamo, è ancora superiore al trasferimento di Balotelli due stagioni fa – e concludere l’affare a breve giro di posta. Branca e Moratti vogliono davvero l’Apache? Perché non rilasciare qualche parolina di soddisfazione dopo l’interruzione della trattativa col Milan? Il City rischia concretamente di rimanere senza acquirenti, presi per la gola da alcune “clausole sospensive”. Intanto alcune voci vorrebbero un nuovo summit Milan-City nei prossimi giorni, pronti per trattare da capo. Come se la donna di cui sopra se ne fosse andata, ma con il rossetto avesse scritto il proprio numero sullo specchio.

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