Le polemiche sul calcio giocato o anche semplicemente sostenuto si rincorrono a più non posso. Oltretutto spesso lo sport più amato diventa protagonista dei comportamenti più beceri ed odiati del mondo, come il razzismo.
Una volta tanto invece si parla di calcio e di Milan e delle sue qualità positive, per non dire benefiche.
Un giovane ventunenne, calciatore della Episcopio calcio di Sarno, era in coma dal 18 maggio scorso, per una gomitata ricevuta sul campo da gioco.
Il papà ha voluto raccontare la sua storia al Corriere della Sera, dal momento che il ragazzo sta bene ed è tornato a casa.
Mario Guastafierro ha riaperto gli occhi il 3 giugno scorso, dovrà continuare la riabilitazione fisica e cognitiva, ma la situazione si è quasi normalizzata.
Queste le parole del padre che in una lunga lettera ha voluto ringraziare l’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore: “Durante le settimane in cui è stato in coma, mio figlio non è stato particolarmente collaborativo agli stimoli. Lo hanno detto anche i medici. Poi, ha ascoltato alcune voci registrate: quella della cuginetta alla quale è particolarmente legato e subito dopo l’inno del Milan. Sì, devo ammetterlo, dopo che un amico ha messo su nastro l’inno rossonero, Mario si è particolarmente agitato tanto che il personale sanitario ha dovuto sedarlo. Poco dopo si è risvegliato.”
E’ il padre stesso ad ammettere di non sapere cosa davvero lo abbia fatto svegliare, ma l’importante, qualsiasi cosa sia realmente accaduta, inno del Milan o meno, è che suo figlio sia tornato.
Una storia di speranza, una storia a lieto fine.
Vogliamo dare rilievo anche al resto della testimonianza, in cui il padre di Mario ha espresso tutta la gratitudine e l’affetto per il personale dell’ospedale che si è preso cura di suo figlio e della sua famiglia nel momento più terribile delle loro vite. Il padre di Mario l’ha definita “un’altra Italia” fatta di solidarietà e professionalità.
La Redazione di Canale Milan ha voluto dare spazio a questa vicenda non tanto e non solo per il richiamo alle tinte rossonere, ma anche e soprattutto per ricordare che il calcio non è necessariamente quello che leggiamo, vediamo e viviamo ogni giorno, ma è soprattutto qualcosa che quei ragazzi in campo si portano dentro, ogni giorno ed in ogni momento.
A Mario Guastafierro facciamo invece il nostro in bocca al lupo più forte e più sentito.
Fonte: corriere della sera

il milan fa’ miracoli