GiovedìScienza: la parola ai giovani

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I giovani sono i protagonisti di questa 26esima edizione. Ai giovani ricercatori è rivolta la novità assoluta del nuovo ciclo: il premio GiovedìScienza. Per i giovanissimi sono pensati i nuovi percorsi di GiovedìScienza Speciale Scuole.
Più giovani sono i relatori del ciclo classico, chiamati a rappresentare l’eccellenza italiana accanto ai grandi nomi stranieri (tra i quali due Premi Nobel).Fiore all’occhiello di questa edizione sono i due Premi Nobel in arrivo: Aaron Chiechanover, Nobel per la Chimica 2004 (16 febbraio) e Luc Montagnier, Nobel per la Medicina 2008 (23 febbraio). Accanto a loro spiccano tra le giovani promesse della ricerca italiana: Nicola Pugno, che progetta tute da Uomo Ragno e ragnatele;sintetiche super-resistenti ispirandosi alla natura (12 gennaio), e Cristina Becchio, che ci racconterà come la consapevolezza sociale alla base della stessa evoluzione, da biologica sia diventata anche culturale (2 febbraio). E ancora, due personaggi eccezionali: Luigi Cavalli-Sforza, Professore Emerito della Stanford University, che ha svolto un ruolo di primo piano a livello mondiale nella ricerca sulla genetica umana, con il suo collega Alberto Piazza (Università di Torino e HuGeF, Fondazione per la genetica umana) e un team di giovani ricercatori (1 dicembre) e Paolo Nespoli, da poco rientrato sulla Terra dopo una missione di sei mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (17 novembre).Della Terra vista dallo spazio parlerà anche Vincenzo Giorgio, direttore per la divisione scienza e sistemi ottici di osservazione della terra di Thales Alenia Space Italia (19 gennaio). Sarà invece la fisica Lucia Votano, Direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, insieme a Piero Galeotti, Università di Torino, a raccontare al pubblico la realtà di un altro centro di ricerca eccellente del nostro paese (9 febbraio). Il ciclo si chiuderà con Roberto Merletti e il suo team (1 marzo), altra eccellenza torinese con il LISin, centro di ricerca del Politecnico: ci spiegherà come possiamo interpretare i “messaggi” dei nostri muscoli, nelle gare sportive come sotto lo stress da lavoro, o quando sono da riabilitare dopo un trauma Sul palcoscenico ci saranno esperimenti spettacolari, come una pista di automobiline elettriche che viaggiano “pilotate” dalle correnti muscolari delle dita amplificate diecimila volte.Inoltre più giovane e internazionale è il pubblico cui ci si vuole rivolgere, anche grazie alla trasmissione delle conferenze che potranno essere seguite in streaminging, in italiano e in inglese, che rimarranno disponibili senza limiti di tempo nel sito www.giovediscienza.org. Sarà potenziato l’uso integrato degli strumenti web 2.0 e dei social network (Facebook, YouTube, Twitter e GooglePlus).

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